Notizie Notizie Mondo Mercato smartphone in recessione miete un’altra vittima, per Xiaomi tracollo del 58% da Ipo 

Mercato smartphone in recessione miete un’altra vittima, per Xiaomi tracollo del 58% da Ipo 

10 Gennaio 2019 16:25

Il 2018 si è improvvisamente svelato un anno terribile per il mercato degli smartphone e i warning di Apple e Samsung hanno messo nero su bianco la recessione globale delle vendite di smartphone con l’inatteso flop delle vendite in Cina. A soffrire fortemente in Borsa è anche la cinese Xiaomi, da molti indicata come l’astro nascente del settore grazie ai prezzi competitivi dei suoi device e alla leadership in Cina, ma ora la debolezza proprio della domanda domestica le se ritorce contro.

 

Il colosso cinese, quotatosi lo scorso luglio, ha perso nelle ultime tre sedute 6,5 miliardi di dollari di valore di mercato. Solo oggi il titolo ha segnato meno 4,8 per cento. Dall’Ipo, la maggiore degli ultimi anni nel settore tech con una valutazione di $ 54 miliardi, Xiaomi evidenzia un tracollo del 58%.

 

 

Sboom della domanda in Cina

I deboli riscontri sulle vendite globali, diventati chiari da novembre in avanti, hanno evidenziato in maniera sempre più nitida che il mercato degli smartphone è in recessione e adesso i nuovi dati dalla Cina aggiungono più colore al quadro. Le spedizioni di smartphone nel 2018 in Cina sono diminuite del 15,5% stando a quanto riportato dalla a China State of Information and Communications Technology (CAICT), indicazioni peggiori rispetto a quelle fornite dalla casa di analisi Canalys, secondo cui le spedizioni di smartphone cinesi sono diminuite del 12% lo scorso anno.

 

Investitori spaventati da fine lock-up per 3 mld di azioni

Oggi il titolo Xiaomi è sceso a Hong Kong per la prima volta sotto quota 10 HK$. Il sell-off degli ultimi giorni è coinciso con la scadenza del periodo di lock-up per alcuni dipendenti e per i primi investitori. Più di 3 miliardi di azioni, pari al 19% delle azioni in circolazione, sono state sbloccate in base ai dati compilati da Bloomberg.

 

A nulla è valso l’annuncio di Xiaomi che l’amministratore delegato Lei Jun e gli altri azionisti di controllo non avrebbero venduto le loro azioni nella compagnia per almeno un anno.

Xiaomi legata a doppio filo a vendite in Cina

 

Xiaomi paga la forte dipendenza dal mercato degli smartphone in Cina, da cui dipendono i due terzi delle sue entrate. Gli investitori ora iniziano a ritenere che la crescita delle vendite del colosso cinese decelleri nel 2019 a causa del saturo mercato degli smartphone in Cina e della crescente concorrenza di Huawei e Samsung. Xiaomi inoltre continua ad avere un rapporto prezzo/utili superiore ai competitor (19,5 volte rispetto ai 13 per Apple).

 

Xiaomi nel terzo trimestre fiscale era riuscita a battere le attese sotto la spinta delle solide vendite in India (spinte dai modelli Redmi a basso costo) e in Europa. Per superare il rallentamento del mercato globale Xiaomi aspira a espandersi verso nuovi mercati, ma una soluzione potrebbe anche essere la vendita di dispositivi più costosi con margini di profitto più ampi. Xiaomi, insieme alle connazionali Oppo e Vivo, ha rappresentato circa un quarto del mercato mondiale degli smartphone nella prima metà del 2018.