Le Borse si mantengono prudenti, a Milano scattano i realizzi su Eni. La partita si fa dura con Petrobas
Le Borse del Vecchio Continente a un’ora e mezza dal suono della campanella proseguono la seduta all’insegna della prudenza. Gli investitori aspettano la riunione del board della Bce. Un appuntamento clou dal quale cercheranno di cogliere gli orientamenti che potranno emergere in materia di tassi. E’ dall’inizio della settimana che la speculazione è attiva sulla possibilità di un anticipo del rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea, alimentato dalla nuova impennata dell’inflazione nel mese di gennaio. Stamattina sta prendendo corpo il parere che la Bce potrebbe non essere così aggressiva, segnala un trader.
“Il tasso di riferimento della Bce resterà probabilmente invariato all’1,0%, livello stabilito nel maggio 2009”, è l’opinione che va per la maggiore. “I mercati dovrebbero prestare attenzione al cambiamento di tono e di linguaggio usato Trichet, che potrebbe far pensare ad una apertura verso un rialzo dei tassi a marzo”, segnalano gli esperti di Royal Bank of Scotland.”Tuttavia – avvertono – non ci aspettiamo che questo segnale venga inviato nella riunione di questa settimana in cui probabilmente la Bce continuerà a concentrarsi sulle misure non convenzionali per uscire dalla crisi e confermerà una politica accomodante per il momento riconfermando l’outlook sull’inflazione per il medio termine. Ci aspettiamo che la Bce continuerà a concentrarsi sulle pressioni emerse nel breve termine sull’inflazione”.
Inoltre a condizionare la performance sarebbe lo stallo delle trattative tra Eni e Petrobras per la cessione del 33% di Galp su divergenze di prezzo. Secondo il tam tam di Borsa i colloqui tra le due società sono vicine alla rottura perchè le parti non riescono a trovare un accordo sul prezzo. Lo ha detto una fonte vicina all’operazione, aggiungendo che Eni prosegue i colloqui con altri interlocutori interessati alla partecipazione in Galp. “Crediamo che oltre al tema valutativo, le trattative siano bloccate anche per via di una mancanza di accordi tra il Governo portoghese e Sonangol su riallocazione delle quote tra diversi soci”, segnalano gli analisti di Intermonte nel report uscito questa mattina, in cui hanno confermato la raccomandazione outperform su Eni con target di 20 euro. “Nonostante l’impasse, continuiamo a credere che l’operazione possa andare in porto nei prossimi mesi”, azzardano alla sim milanese.