Notizie Notizie Mondo Google e Amazon gestori di fondi: il più grande shock per le banche. Come l’AI cambierà il trading

Google e Amazon gestori di fondi: il più grande shock per le banche. Come l’AI cambierà il trading

18 Dicembre 2017 11:03

Il più grande shock a cui le banche dovranno far fronte? “La trasformazione di Google e Amazon in gestori di fondi“.

Il fattore che farà esplodere la prossima crisi finanziaria? “Le difficoltà contro cui si imbatteranno le banche centrali nel tentare di uscire dai piani di Quantitative easing”. Sono solo alcune delle dichiarazioni che Hiromichi Mizuno, dal 2014 direttore degli investimenti del fondo pensione numero uno al mondo, il fondo giapponese GPIF (Government Pension Investment Fund, ha rilasciato in un’intervista a Bloomberg.

Mizuno si è fatto notare negli ultimi anni per aver portato il fondo a esporsi maggiormente sui titoli azionari e per avere auspicato l’introduzione, nel portafoglio, degli ESG (investimenti nell’ambiente, nel sociale, nella governance), promuovendo quello che viene definito l’investimento sostenibile. ESG è l’acronimo che sta per (Enviromental, social e governance).

Pprio l’integrazione dell’ESG in tutte le classi di asset e l’AI (intelligenza artificiale) saranno a suo avviso gli elementi che provocheranno nei prossimi 5-10 anni la principale metamorfosi nel mondo degli investimenti.

“Credo che l’intelligenza artificiale sarà capace di sostituire o rafforzare le mansioni dei gestori dei fondi, soprattutto nel trading di breve termine“, dice Mizuno.

In quest’ottica, “i gestori dei fondi dovranno allineare (alla nuova realtà) i modelli di business convenzionali”.

Ciò significa che “gli investitori saranno maggiormente focalizzati su temi di investimento di lungo periodo, visto che l’AI ingloberà il trading di breve termine. In altre parole – continua il manager – gli investitori sposteranno la loro attenzione sulla sostenibilità di lungo termine dei propri portafogli, concentrandosi anche su temi di investimento come l’ESG”.

Ma quale sarà l’impatto sulla forza lavoro del settore finanziario globale?

Mizuno parla chiaro:

“Non sarei sorpreso che molta gente perdesse il proprio posto di lavoro a causa dell’AI. Ma io credo anche nella saggezza umana“.

Il dirigente fa notare che il raggio di azione dell’AI si scontrerà comunque con mansioni, che potranno essere messe in atto solo dall’uomo.

In particolare, il solo ragionare in un’ottica di lungo periodo, così come l’affrontare il tema degli investimenti sostenibili ESG e, in generale, il gestire tutte quelle informazioni che non siano meramente quantitative, richiederanno ancora l’interpretazione umana.

L’AI porterà insomma le risorse umane a fare qualcos’altro“.

Nel frattempo, proprio l’intelligenza artificiale renderà inevitabile l’ingresso nel mercato dell’asset management di colossi del calibro di Google e Amazon. Che diventeranno, dunque, gestori dei fondi.

Non è difficile capire il motivo.

“Considero il loro ingresso quasi scontato, visto che si tratta di società che dispongono di una tecnologia all’avanguardia sull’AI e se si considera che ormai sono capaci di catturare tutti i grandi dati su quanto avviene sui mercati”.

Su quale sarà il motivo della crisi, Mizuno non ha dubbi:

“Credo che ci sia troppo ottimismo sulla capacità delle banche centrali di ritirare i propri programmi di Quantitative easing in modo ordinato. Questo, perchè l’exit da questi piani non è mai avvenuto prima d’ora (la stessa Fed, pur alzando i tassi, ha appena iniziato a ridurre la mole di asset che ha acquistato attraverso il QE e che ingolfa il suo bilancio). Sarà un grande, grande esperimento di portata storica”.