Dal conclave di Basilea arrivano le nuove regole per il settore del credito. Banche su in Borsa
Alla fine è arrivata la fumata bianca. Dal conclave che ha visto riuniti domenica i 27 banchieri centrali del mondo a Basilea per definire le nuove regole della supervisione bancaria sono state dettate le nuove regole del mondo del credito. Una soglia minima di riserva in capitale azionario pari al 4,5% degli asset totali( alla vigilia si temeva un livello piu’ al to al 6%), più un primo “cuscinetto di protezione” pari a un aggiuntivo 2,5% e un ulteriore cuscinetto “anticiclico” di entità da definire dalle singole autorità nazionali, ma comunque non superiore al 2,5%. Sono questi i numeri usciti dal cappello dei super banchieri.
Inizia così una nuova era per il mondo bancario. Le nuove regole ribattezzate come Basilea III verranno introdotte con grande gradualità a partire dal primo gennaio 2013 – entro quella data dovranno essere recepite dai governi nazionali – fino al termine del 2018 e vedranno salire il capitale Tier 1 a un livello pari all’8,5% delle attività ponderate per il rischio (rwa) includendo in questo calcolo il primo cuscinetto protettivo ma non il secondo, anticiclico, che rimarrà a discrezione dei singoli “regulator” nazionali.
Il disco verde arrivato ieri ha dato solo il via a un percorso che culminerà nel vertice dei capi di stato e di governo di Seul in agenda a novembre. E i mercati festeggiano, anche in scia al rialzo della raccomandazione sul comparto bancario europeo da neutral ad overweight (sovrastimare rispetto all’indice) da parte di Keefe Brunette & Woods. Brilla a Parigi Credit Agricole (+6,25% a 11,645 euro), in vista di una possibile intesa con la cinese Citic Securities entro la fine dell’anno, per unire le reciproche attività di intermediazione mobiliare e di investment banking in Asia.
Seguono Societè Generale (+5,42% a 46,29 euro) e Dexia (+4,89% a euro ). Inverte la rotta Deutsche Bank (+2,12% a 48,71 euro)), che offrirà tra 24 e 25 euro per azione per rilevare quote e consolidare la propria presenza in Deutsche Postbank (-7,51% a 25,005 euro), già controllata al 29,95%, che viene scambiata al prezzo più alto ipotizzato. Anche a Piazza Affari Unicredit (+3,11% a 2,037 euro), Intesa SanPaolo (+1,54% a 2,47 euro), Banco Popolare (+4,58% a 4,91 euro) fanno la voce grossa.
Secondo Luca Comi di Centrosim, le nuove regole di Basilea 3 non presentano grandi sorprese, rispetto alle aspettative della vigilia. “Va però rilevato – nota l’esperto – che i requisiti patrimoniali diventeranno via via più stringenti con il passare degli anni, allo scopo di aumentare gradualmente la solidità dei sistemi bancari e di rafforzare i presidi patrimoniali a fronte dei rischi assunti. Ciò – avverte Comi – metterà sotto pressione la redditività del capitale delle banche, oltre a rendere molto più rigide le dividend policies”.
“Nel complesso si tratta di un accordo ragionevole, che allunga i tempi ma dà gli strumenti alle singole banche centrali per imporre vincoli più stringenti”, gli fanno eco gli analisti di Equita sim. Secondo Equita “la notizia è positiva per il settore visto che migliora la visibilità e si sono evitate regole troppo penalizzanti, ma solo col G20 di novembre saranno chiariti gli ultimi punti”.