Notizie Lavoro Colloquio di lavoro, il linguaggio del corpo vuole la sua parte

Colloquio di lavoro, il linguaggio del corpo vuole la sua parte

13 Dicembre 2012 13:28

Stringere saldamente la mano all’intervistatore, guardarlo in modo deciso negli occhi e sedersi in maniera composta: anche il linguaggio del corpo può far guadagnare punti durante un colloquio con un potenziale datore di lavoro. E’ quanto emerge dall’indagine condotta da Robert Half, società di ricerca di personale qualificato, su un campione di circa 100 direttori del personale italiani.

Avere un curriculum completo e qualificato, un abbigliamento sobrio ed essere preparati può non essere sufficiente per ottenere un posto di lavoro, soprattutto in caso di numerose candidature, mentre è bene mostrarsi rilassati e a proprio agio. Più del 70% degli intervistati afferma, infatti, di essere favorevolmente colpito dai candidati che mostrano di essere a proprio agio e sicuri di sé durante un colloquio, mentre soltanto il 28% non terrebbe conto di questo aspetto.

Cosa colpisce in particolare i selezionatori? Il 94% valuta positivamente i candidati che mantengono il contatto visivo con la controparte, poiché determina attenzione e concentrazione, mentre l’80% presta attenzione alla postura dell’intervistato, in particolare, se siede compostamente ed evita di muoversi continuamente e bruscamente. Un comportamento opposto durante un colloquio può evidenziare ansia e insicurezza e convincere il datore di lavoro di non essere in grado di affrontare situazioni lavorative stressanti.

Ma come mostrarsi a proprio agio durante un colloquio? Robert Half offre alcuni consigli per non sbagliare, primo fra tutti: comportarsi in modo naturale e non troppo artefatto.

1 – Attenzione ai saluti. Il selezionatore presterà attenzione anche alla stretta di mano, è consigliabile che sia vigorosa e che la mano non sia sudata, inoltre, meglio attendere che sia l’interlocutore a porgere il braccio per primo.

2 – Linguaggio del corpo positivo. E’ bene muoversi lentamente, senza movimenti bruschi ed evitare di gesticolare troppo, segnale di ansia e agitazione, o di incrociare le braccia, segnale di chiusura e disagio. Inoltre, mai annuire eccessivamente, dando segno di impazienza di voler aggiungere qualcosa.

3 – Occhi attenti, sorriso amichevole. Mantenere il contatto visivo con l’interlocutore, indice di attenzione e concentrazione su ciò che si dice e si ascolta e mostrare un sorriso naturale, non tirato.