Commodity della settimana: carbone, sentiment ribassista ma attenzione ai target di breve periodo

Negli ultimi mesi, il mercato del carbone ha vissuto una fase di stabilizzazione dei prezzi, con il future API2 quotato all’ICEEUR che si è attestato intorno ai $ 100 per tonnellata. Questo equilibrio segue un periodo di ribasso dovuto ad una domanda inferiore alle aspettative nei primi mesi dell’anno, in scia ad una correzione che dura ormai dai massimi assoluti di marzo 2022. Tuttavia, gli analisti di Goldman Sachs intravedono potenziali catalizzatori rialzisti nel breve termine, pur mantenendo una visione più cauta in ottica di lungo periodo. Di seguito uno sguardo al grafico alla ricerca di spunti tecnici.
Il mercato attuale del carbone e le prospettive future
Il prezzo dei futures sul carbone Newcastle e API2 ha mostrato una certa stabilità, oscillando appena al di sotto dei $ 100 per tonnellata nell’ultimo mese. Un contesto maturato dopo un periodo di calo, determinato da un consumo di carbone più ridotto del previsto nei mesi di gennaio e febbraio. Secondo il report “Coal Comment: Poised for Bullish Catalysts” di Goldman Sachs, esiste un supporto ai costi che limita ulteriori rischi di ribasso dai livelli attuali. Tuttavia, i fondamentali del mercato non hanno ancora offerto catalizzatori sufficienti per invertire questa tendenza ribassista, che viene considerata tuttavia eccessiva. Nonostante l’aumento dei prezzi del gas, le quotazioni del carbone non hanno infatti registrato incrementi altrettanto significativi.
Ad ogni modo, le scorte di carbone nei porti di Amsterdam-Rotterdam-Anversa (ARA) sono diminuite di circa 300.000 tonnellate dall’inizio di gennaio, attestandosi a 3,44 milioni di tonnellate. Questo contesto si aggiunge a delle potenziali interruzioni nella produzione, variazioni nella domanda globale e dinamiche geopolitiche che potrebbero incrementare la pressione sui prezzi nel breve periodo.
Il mercato del carbone si trova in una fase di equilibrio precario, con prezzi stabilizzati ma con potenziali movimenti al rialzo nel breve termine, sebbene le prospettive in un’orizzonte a lungo termine rimangano ancora ribassiste. È quindi fondamentale monitorare attentamente questi elementi per comprendere le future direzioni del mercato del carbone ed adattare le proprie strategie in un contesto in continua evoluzione.
Punto tecnico sul grafico del future del carbone
Dai massimi assoluti di marzo 2022, il future del carbone API2 quotato all’ICEEUR ha intrapreso una profonda correzione confermata anche nel primo trimestre del 2025, con una performance pari a -9,30% da inizio anno, anche se nell’ultima settimana ha guadagnato oltre il 5%.
Grafico ricco di spunti operativi e di potenziali contraddizioni, a conferma di un periodo caratterizzato da un’elevata incertezza nel mondo del carbone. Sul timeframe weekly il primo colpo d’occhio suggerisce una profonda correzione in corso d’opera ma che attualmente ha virato lateralmente in una fase di approccio a importanti livelli di incrocio delle trendline (in blu) a diversa inclinazione. La trendline positiva di lungo periodo ha subito una rottura al ribasso ma non si sono rilevati forti impatti sui volumi di negoziazione, suggerendo un prolungamento del movimento orizzontale. Il breakout ha trovato successivamente nuova forza per formare un rimbalzo sul supporto statico (in nero) sul livello di $ 96,65/tonnellata, gettando le basi per quello che potrebbe configurare un potenziale pattern di inversione rialzista, un doppio minimo. Al momento, tuttavia, è prematuro parlarne dato che si necessitano delle dovute conferme, in particolare la rottura della resistenza statica (in rosso) sul livello di $ 124/tonnellata.
Un’eventuale prima indicazione che potrebbe far pensare ad una potenziale configurazione della figura tecnica è la rottura della prima trendline ribassista di medio periodo, la quale potrebbe a sua volta segnalare un ritorno di forza da parte dei compratori se supportata da volumi in crescita. Il primo approccio al momento risulta essere rigettato, ma dal grafico dell’oscillatore RSI a 14 periodi giungono segnali potenzialmente interessanti. L’oscillatore sembra infatti deciso a rompere la prima resistenza statica (in viola) dopo aver testato l’area di iper-venduto. Questo segnale risulta in certi casi anticipatorio rispetto a quanto accade sulla serie storica dei prezzi. Lo scenario potrebbe quindi assumere dei connotati rialzisti qualora anche il secondo livello di resistenza venisse rotto positivamente, così da poter delineare una prima proiezione di prezzo in ottica di conferma del pattern.
In conclusione, lo scenario delineato necessita le dovute validazioni tecniche, in assenza delle quali l’orizzonte più probabile potrebbe essere un prolungamento della fase orizzontale, senza una vera e propria direzionalità.