Commodity della settimana: caffè robusta, non solo i dazi a pesare sulla struttura ribassista

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Mercato del caffè robusta in una fase di significativa volatilità, influenzata dai recenti sviluppi nelle politiche commerciali internazionali e da variazioni nella produzione dei principali paesi esportatori. Questi cambiamenti hanno implicazioni rilevanti sia per i produttori che per i consumatori, incidendo sui prezzi e sulla disponibilità del prodotto. Di seguito il commento tecnico al grafico del future.
Caffè robusta, sanzioni USA ed impatto sul commercio
L’introduzione dei dazi sulle importazioni da parte del governo Trump hanno colpito anche il commercio di caffè, causando forte volatilità nei mercati dei futures. Nello specifico, i principali paesi produttori ed esportatori di caffè robusta sono stati colpiti da dazi che variano tra il 10-46%, a seconda della “ponderazione” attuata dal Presidente americano. Il Vietnam, primo produttore mondiale e terzo fornitore degli Stati Uniti, assieme all’Indonesia, risultano tra le principali vittime, con tariffe applicate rispettivamente del 46% e del 32%. Queste misure hanno sollevato preoccupazioni tra i torrefattori statunitensi, già alle prese con prezzi elevati del caffè. L’incremento dei costi di importazione potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi al consumo, influenzando negativamente la domanda interna.
Nel frattempo, le tensioni commerciali e l’imposizione dei dazi hanno avuto un impatto immediato sui prezzi dei futures, i quali hanno registrato una diminuzione riflettendo le preoccupazioni degli investitori e toccando livelli di minimo relativo a cinque mesi.
Al contrario, il Brasile potrebbe emergere come unico potenziale beneficiario di questa situazione, poiché la sua produzione di caffè robusta (conilon) potrebbe colmare parte del vuoto lasciato dai produttori asiatici, grazie all’imposizione di dazi meno forti. Tuttavia, la capacità del Brasile di soddisfare questa domanda aggiuntiva è limitata, data la concorrenza interna per il conilon e la predominanza della produzione di arabica nel paese.
Guardando al futuro, le sfide per il mercato del caffè robusta sembrano numerose. La riorganizzazione delle catene di approvvigionamento, la ricerca di nuovi mercati da parte dei produttori colpiti dai dazi e le potenziali risposte politiche alle tariffe statunitensi saranno determinanti nell’evoluzione del mercato. Inoltre, le condizioni climatiche nei principali paesi produttori continueranno ad influenzare i livelli di produzione e, di conseguenza, l’offerta globale. È essenziale per gli operatori del settore monitorare attentamente questi sviluppi e adattare e diversificare le proprie strategie di approvvigionamento e di vendita per mitigare i rischi associati alle attuali tensioni commerciali.
Punto tecnico sul grafico del future
Alta tensione sul future del caffè robusta quotato all’ICEEUR, il quale soffre lo shock-dazi e una struttura di mercato particolarmente complessa. Il future della commodity ha recentemente registrato una correzione del 18% dai massimi storici di gennaio e una performance negativa del -2,2% da inizio anno.
La debolezza si denota dal grafico, che ha recentemente rotto al ribasso una tendenza rialzista (in blu) che resisteva da oltre un anno. Il breakout si registra simultaneamente alla discesa al di sotto di un ulteriore livello chiave evidenziato dal supporto statico (in nero) in area $ 5,180, attribuendo maggiore significatività al movimento. Le sedute successive hanno portato ad un rapido ribasso verso livelli inferiori a causa della rottura di un’area a bassa copertura di liquidità, come evidenziato dal volume profile. Il prezzo al momento ha trovato sostegno nell’area del range $ 4,681-4,847, ultimo step prima di una nuova zona caratterizzata dalla bassa presenza di acquirenti e venditori. L’eventuale perdita di questo supporto potrebbe quindi proiettare il movimento verso area $ 4,322-4,532, scenario probabile qualora dalla situazione macroeonomica non si registri alcun miglioramento.
La situazione era già in bilico in tempi non sospetti, quando durante la formazione dei massimi storici si è formata una divergenza (in rosso) sul grafico dell’RSI a 14 periodi. Rapidamente il contesto rialzista ha invertito la tendenza rompendo importanti supporti sia sulla serie storica dei prezzi, sia sul grafico dell’oscillatore, il quale ha violato in sequenza i supporti statici (in viola) e successivamente quello dinamico (in verde). Nelle ultime sedute, inoltre, l’RSI ha approcciato l’area di iper-venduto ma non si presentano requisiti per un potenziale nuovo impulso rialzista.
In attesa di verificare gli sviluppi dal fronte macroeconomico e commerciale, si suggerisce di monitorare le aree chiave e di restare prudenti per evitare di trovarsi a navigare in acque ancor più turbolente.