Punto dell'Esperto Euro, i ribassi rappresentano delle buying opportunities

Euro, i ribassi rappresentano delle buying opportunities

24 Aprile 2025 09:49

La prima metà della settimana è stata piena di paura e speranza. La frustrazione di Trump nei confronti del presidente della Federal Reserve (Fed) Powell e la minaccia di una sua rimozione dal suo incarico hanno pesato sul sentiment all’inizio della settimana. Nel frattempo, il FMI ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita mondiale, evidenziando una politica commerciale statunitense frenetica e dannosa. Le azioni sono scese e il dollaro USA si è indebolito. L’oro ha raggiunto la soglia dei 3500 dollari. In seguito, l’umore è migliorato quando Trump ha dichiarato che non avrebbe rimosso Powell dal suo incarico e che i dazi a tre cifre sulle importazioni cinesi sarebbero stati ridotti “sostanzialmente”. Le azioni si sono riprese, e i titoli sensibili alla Cina hanno accolto la notizia più degli altri. Apple, ad esempio, è balzata di quasi il 10% dal minimo settimanale al massimo di ieri, l’indice del dollaro è rimbalzato dai livelli più bassi degli ultimi tre anni e il rendimento dei titoli decennali statunitensi si è attenuato dopo aver superato la soglia del 4,40%. Infine, Bessent ha affermato che non ci sono piani per una riduzione unilaterale dei dazi cinesi. Concretamente, lo show di Trump continua: l’ottimismo è troppo fragile per annunciare la fine delle vendite azionarie. I future di questa mattina indicano un inizio negativo, la pressione di vendita è più forte per gli indici statunitensi rispetto a quelli europei, mentre il CSI 300 cinese è piatto e il Nikkei è in calo dell’1%, testando al ribasso il supporto psicologico di 35.000, mentre lo yen/USD si muove di poco sotto quota 143 dopo un primo tentativo di superare il supporto di 140 questa settimana.

Dall’altra parte dell’oceano, lo Stoxx 600 è rimasto relativamente stabile questa settimana rispetto ai competitor americani, e ieri l’indice è balzato dell’1,80% grazie al potenziale miglioramento della situazione commerciale. Sul fronte degli utili, i produttori di beni di lusso non hanno avuto un primo trimestre brillante, ma SAP, la società europea più preziosa per capitalizzazione di mercato, ha annunciato un aumento del 58% degli utili nell’ultimo trimestre, con un aumento del 26% del fatturato derivante dai prodotti cloud. Il prezzo delle azioni è balzato di oltre il 10% ieri. Nel complesso, la preferenza per le aziende europee continua, mentre l’eccezionalità commerciale statunitense si attenua. Lo stesso vale per l’euro. L’EUR/USD ha perso terreno questa settimana dopo aver superato quota 1,15. I dati PMI di ieri, inferiori alle attese, hanno certamente pesato sulle aspettative che l’ingente spesa pubblica avrebbe stimolato la crescita nell’area dell’euro, ma hanno anche alimentato le aspettative che la Banca Centrale Europea (BCE) continuerà a fornire supporto alle economie sottostanti. I ribassi dei prezzi restano delle interessanti opportunità per rafforzare le posizioni lunghe a favore della moneta unica, con il prossimo obiettivo principale per i rialzisti fissato al livello di 1,20.

Nel settore energetico, lo slancio positivo del petrolio greggio è stato colpito ieri dalle brusche revisioni al ribasso delle previsioni di crescita globale da parte del FMI. Le prospettive rimangono negative, con una maggiore offerta e una domanda inferiore. Ci si aspetta una solida resistenza all’ultimo rimbalzo che si avvicina al range di $ 66,70/67pb, incluso il significativo ritracciamento del 38,2% sul calo del primo trimestre e la media mobile a 50 giorni (50-DMA). Al di sotto di questo intervallo di prezzo, il petrolio greggio rimane in una tendenza ribassista, con la possibilità di un calo prolungato al di sotto dei 60 dollari al barile.