Notizie Notizie Italia Wall Street sopra i livelli pre-conflitto, Ftse Mib no (ma è già a +15% dai minimi). Incertezza di breve aumenta lo spread tra azioni Usa e UE

Wall Street sopra i livelli pre-conflitto, Ftse Mib no (ma è già a +15% dai minimi). Incertezza di breve aumenta lo spread tra azioni Usa e UE

21 Marzo 2022 11:29

I mercati hanno mostrato i muscoli nelle ultime settimane e Wall Street si è riportata agilmente sopra i livelli pre-guerra. Una prova di forza che in piccolo sembra ricalcare quanto successo due anni fa a seguito dello scoppio della pandemia Covid i mercati reagirono con forza. Lo S&P 500 ritornò nel giro di pochi mesi sopra i livelli pre-Covid. Questa volta il recupero è stato completato in meno di un mese, anche se l’incertezza sui mercati rimane elevata considerando che i negoziati per il cessate il fuoco in Ucraina appaiono ancora in fase di stallo.

L’indice S&P 500 è 200 pb sopra i livelli del 23 febbraio e anche l’azionario globale (MSCI World) viaggia l’1,3% sopra i livelli pre-conflitto. Guardando all’Europa, L’indice Stoxx 600 Europe viaggia esattamente sui livelli a cui viaggiava prima dell’avvio dell’invasione russa, a cavallo dei 455 punti. Ancora indietro invece il Dax che è circa 200 punti sotto i livelli di chiusura del 23 febbraio, mentre al Ftse Mib ma mancano ancora circa 1.600 punti per tornare ai livelli pre-conflitto. 

Dai minimi toccati la mattina del 7 marzo in area 21mila punti, l’indice guida milanese segna un rimbalzo di oltre +15%. 

“Il conflitto tra Ucraina e Russia comporta un rischio maggiore di impatto negativo sul momentum economico in Europa, e sta portando a un aumento del premio al rischio associato ad azioni europee rispetto ad altre regioni”, rimarcano Zehrid Osmani, Head of Global Long Term Unconstrained Equities e Senior Portfolio Manager di Martin Currie (parte di Franklin Templeton). “Nel breve termine – aggiunge Osmani – questa crisi amplierà prevedibilmente lo spread di valutazione nei mercati sviluppati tra le azioni statunitensi e dell’Unione europea, fintanto che persiste l’incertezza riguardo ai possibili sviluppi del conflitto”.

Gli investitori che hanno alleggerito il loro posizionamento sull’azionario rischiano di lasciarsi sfuggire la prima parte di risalita dai minimi, ponendo che effettivamente i minimi toccati dalle Borse il 7 marzo non verranno testati nuovamente.

“Probabilmente gli operatori stanno scommettendo su un imminente accordo di pace non prendendo in considerazione altri scenari come: l’allargamento del conflitto ai paesi della Nato, l’allungamento della guerra per altri mesi, il rovesciamento di Putin”, argomenta Pietro Di Lorenzo, trader e fondatore di SOSTrader. “E’ certamente una scommessa forte – prosegue Di Lorenzo – in uno scenario ricco di complessità nel quale bisogna considerare che una volta raggiunto il cessate il fuoco ci attende un lungo cammino per provare a ristabilire un equilibrio geopolitico. In sostanza è consigliabile mantenere una certa prudenza sui mercati evitando di esporre eccessivamente il portafoglio in quanto news improvvise e inaspettate potrebbero modificare radicalmente gli scenari nel giro di pochi minuti”.

Analisi tecnica Ftse Mib

Il Ftse Mib viaggia in rialzo anche oggi e si trova al momento a 24.330 punti. Nonostante il rimbalzo del 15% dal minimo del 7 marzo in area 21.000 punti il nostro indice di riferimento si trova ancora sotto del 7% dai livelli pre-invasione Russa. In caso di debolezza i supporti di breve sono prima a 23.890 punti e in caso di violazione di tale livello allora è probabile una flessione per andare a chiudere il gap aperto il 16 marzo e consolidare ulteriormente area supportiva 23.400- 23.000. Al contrario in caso di prosecuzione del rimbalzo avviato dal minimo di periodo del 7 marzo in area 21.000 i livelli da monitorare sono prima l’area di resistenza tra 24.500 e 24.600 punti e in caso di breakout con volumi e volatilità di tale zona allora il prossimo target al rialzo è il ritorno in area 25.000 punti, livello che aveva funzionato bene in passato come supporto. Dal punto di vista dell’analisi algoritmica i prezzi si trovano in prossimità della media a 21 periodi, sotto la fondamentale media a 200 (evidenziando una dinamica ribassista dei prezzi), i volumi scambiati nell’ultima settimana sono sui massimi degli ultimi 3 mesi cosi come rimane alta anche la volatilità. A conferma del miglioramento del quadro tecnico anche l’indicatore di direzione parabolic sar è passato in posizione long e anche l’oscillatore di momentum l’Rsi è uscito dall’area di ipervenduto trovandosi ora in zona neutra.