Wall Street riscopre la pace dei tassi e la fiducia nell’economia Usa

L’indice S&P500 ha chiuso ieri segnando il record degli ultimi sette anni (1532 punti). Merito dei verbali dell’ultimo meeting della Federal Reserve, che hanno rassicurato gli investitori sulla salute dell’economia e che soprattutto hanno messo fine ai dubbi sulla futura dinamica dei tassi d’interesse. Lo scenario centrale continua a vedere ripresa della crescita nella parte finale del 2007 e ritorno al potenziale nel 2008. Il Federal Open Market Committee (Fomc) ha però segnalato ancora elementi di incertezza, rintracciabili in una possibile correzione del mercato immobiliare più profonda del previsto e in pressioni inflazionistiche, soprattutto provenienti dal mercato del lavoro. Il risultato di queste due componenti è così la stima di tassi fermi ancora per qualche mese, in attesa di segnali univoci. “I dati da guardare sempre di più – spiegano oggi dall’ufficio studi di Banca Intesa – sono tutti gli indicatori del mercato del lavoro: jobless claims, componente occupazione delle indagini presso le imprese, valutazioni del mercato del lavoro delle indagini dei consumatori. Per ora da queste fonti non ci sono segnali di cambiamento. Solo tre o quattro mesi di decisa debolezza aprirebbero le porte a un taglio dei tassi. Per ora si attende”.
Cosa è piaciuto al mercato del contenuto delle minute? Sicuramente la presa d’atto che i rischi verso il basso per la crescita sono “leggermente diminuiti”, e questo nonostante la correzione del settore immobiliare si stia rivelando più duratura di quanto previsto in precedenza dalla stessa Fed. Ciò che invece tiene alta l’attenzione degli osservatori è il mantenimento da parte della banca centrale di timori per rischi verso l’alto dei prezzi. I verbali hanno infatti registrato l’aumento delle aspettative di inflazione, anche se queste restano all’interno di un range relativamente ristretto. C’è poi anche un punto interrogativo che si riscontra nel documento del Fomc: l’attenuarsi della relazione tra crescita e mercato del lavoro. Al rallentamento della crescita dell’ultimo anno è infatti corrisposta una performance relativamente forte del mercato del lavoro. E proprio questa circostanza ha indotto i partecipanti al Fomc a ritenere che la crescita del Pil possa anche essere stata sottostimata. Il documento del Fomc ha però sottolineato che nei prossimi trimestri proprio il mercato del lavoro potrebbe risentire di una probabile forte contrazione dell’occupazione nel settore costruzioni. E sempre dal mercato del lavoro potrebbero arrivare significative pressioni verso l’alto sull’inflazione”
Intanto oggi l’outlook proposto potrebbe trovarsi a un primo test con la pubblicazione alle 14.30 della seconda lettura del Pil statunitense per il primo trimestre del 2007. Gli analisti di Mps Finance rilevano tuttavia che sul dato che verrà diffuso oggi potrebbero impattare negativamente le contribuzioni meno favorevoli sia delle esportazioni nette sia delle scorte (il consensus si attende una revisione allo 0,7% dall’1,3% della prima rilevazione).