Wall Street invincibile, la febbre da FOMO e il grafico di JPM che alimenta paura di una grande correzione nel 2022
L’euforia continua ad avere la meglio sui mercati. Anche la doccia fredda del report sull’inflazione non ha scorso più di tanto l’umore degli investitori di Wall Street con gli indici principali che hanno solo ritracciato leggermente dai massimi assoluti. Ad oggi il saldo da inizio anno per l’equity a stelle e strisce (così come di quello globale) è di tutto rispetto: +23,8% l’S&P 500, +21,8% il Nasdaq e +17,4% per il Nasdaq.
Numeri da capogiro che a detta degli investitori più bullish potrebbero essere ulteriormente arrotondati nelle sette settimane che ci separano dalla fine del 2021. Chris Harvey, head of equity strategy di Wells Fargo Securities, vede lo S&P 500 arrampicarsi fino a 4.825 punti a fine 2021 (attualmente viaggia poco sotto i 4.650 pti). Harvey sottolinea la presenza di solidi fondamentali economici, stagione degli utili migliore del previsto, bassi costi di capitale e ingente liquidità come carburante per il rally dei mercati. Ma nel 2022 lo scenario potrebbe cambiare.
Ancora toro fino a fine anno, poi…
Non mancano infatti i punti di domanda con il concreto rischio di portare le valutazioni azionarie a “un livello in cui i fondamentali e le valutazioni non le supportano”.
“Quello che stiamo vedendo da molti investitori è che sentono che il mercato è indistruttibile in questo momento. Abbiamo avuto diversi pullback. Il mercato si è piegato, ma non si è mai rotto – argomentava Harvey a fine ottobre – . Questo porta un altro livello di FOMO (paura di perdere l’occasione)”. “Ora è un periodo in cui l’irrazionalità diventa molto più razionale. Le cose che non ti aspetti possano accadere, e molto probabilmente accadranno”, ha aggiunto.
L’esperto di Wells Fargo si attende in 2022 complicato per i mercati e stima che il tonfo durerà dai tre ai sei mesi. Nel secondo trimestre del prossimo anno la Fed dovrebbe diventare più aggressiva e così “un rallentamento della crescita e l’incertezza che circonda le elezioni di medio termine dovrebbero iniziare a creare venti contrari che potrebbero causare una correzione del 10%”.
Uno studio di JP Morgan getta ombre sul 2022
Ad avallare la tesi di un 2022 non roseo sui mercati è uno studio di JP Morgan AM rilanciato su Twitter da Urban Carmel.
Sulla scorta della storia passata, l’anno prossimo dovrebbe essere non troppo buono per Wall Street. Negli ultimi 40 anni ci sono state serie di 2 o 3 anni con performance sopra la media (che è di circa il 9% annuo). Solo negli anni 90 ne abbiamo avuti 5 di seguito (95-2000). “Ora questo 2021 sarà per Wall Street il terzo anno sopra la media consecutivo, (il grafico è vecchio e riporta +17% ma ora siamo a + 24%). Quindi l’anno prossimo, sulla base di questo grezzo backtest, dovrebbe essere mediocre come ritorni”, commenta Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. “E’ un tipo di previsione plausibile, a mio parere – aggiunge Sersale – . Come già detto, mi aspetto una buona chiusura per l’anno, pur con qualche colpo di coda della volatilità, ma utili in rallentamento e politiche monetarie in inasprimento dovrebbero portare ad un top un po’ più “sostanzioso” nel primo semestre 2022“.
“E’ interessante notare sul grafico in rosso annotate le maggiori correzioni di ogni anno. Il -5% segnato a ottobre colloca quest’anno al terzo posto tra i meno volatili dopo il ’95 e il 2017. Per ora ovviamente”, conclude Sersale.