Wall Street: Goldman Sachs torna bullish sull’S&P 500, i nuovi target

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I Tori sono tornati in città. Mentre oggi gli investitori mostrano una certa cautela e si prendono una pausa dopo i forti guadagni visti in avvio d’ottava di fronte alla distensione commerciale tra Cina, alcuni strategist di Wall Street non hanno perso tempo e hanno rimesso mano alle loro strategie. Tra le prime e degne di nota dimostrazioni di fiducia nei confronti di Wall Street, c’è quella di Goldman Sachs: gli analisti hanno rivisto al rialzo le previsioni sull’S&P500 (indice Usa che da inizio anno mostra ancora un segno negativo (-0,6%) ma nell’ultimo periodo ha messo a segno un deciso recupero).
“Abbiamo alzato le nostre previsioni di rendimento e utili dell’indice S&P 500 per incorporare tariffe doganali più basse, una migliore crescita economica e un rischio di recessione inferiore a quanto previsto in precedenza”, ha affermato il team guidato dal capo strategist per l’azionario statunitense David Kostin.
Le nuove stime di Goldman Sachs
Con i venti di crisi che soffiavano sui mercati nei mesi scorsi, un po’ tutte le case d’affari si erano affrettate a rimettere mano alle loro ottimistiche stime su Wall Street, con i target sull’S&P500 che a marzo erano stati più volti ‘stracciati’ e rivisti al ribasso.
Ora le prospettive per i titoli azionari Usa stanno migliorando, soprattutto dopo le ultimissime notizie relative all’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. In questo scenario gli strategist di Goldman Sachs hanno consegnato al mercato i nuovi target sull’S&P 500. Nel dettaglio, la banca d’affari Usa ha alzato le previsioni su ritorni e utili dell’S&P500: con le nuove stime a 3 e 12 mesi che sono state riviste al rialzo rispettivamente dell’1% e dell’11%, indicando livelli di 5.900 punti e 6.500 punti, mentre le stime a 6 mesi (corrispondenti a fine 2025) sono del +4% con l’S&P visto a 6.100 (in precedenza 5.900).
Proprio Goldman Sachs aveva tagliato ben due volte a marzo le sue previsioni sull’S&P 500, citando un maggiore rischio di recessione e l’incertezza legata ai dazi. Gli strategist sottolineano che, sebbene tali preoccupazioni si siano attenuate con l’accordo tra Stati Uniti e Cina, e che le Big Tech dovrebbero in particolare riprendersi, le prospettive generali sugli utili restano disomogenee.
Utili sotto la lente
Nel report che porta la data di ieri, sono state ritoccate verso l’alto anche le previsioni di crescita dell’utile per azione (Eps) per il 2025 e il 2026 di +7% (rispetto alle precedenti previsioni di +3% nel 2025 e al +6% nel 2026). “Queste stime riflettono un miglioramento delle prospettive economiche statunitensi, dazi inferiori a quanto ipotizzato in un primo momento e una stagione degli utili del primo trimestre migliore delle attese”, rimarcano ancora da Goldman che ora si attende un aumento del dazio effettivo di 13 punti percentuali rispetto ai 15 indicati in precedenza.
Secondo il modello macroeconomico della banca, una variazione di 100 punti base nella crescita del PIL reale statunitense equivale in un incremento del 3-4% dell’Eps per l’indice S&P 500, mentre una variazione di 100 punti base nella crescita del PIL mondiale equivale a un ulteriore 1%.
Titoli, in che direzione guardare? La risposta è: pricing power
Nonostante le prospettive più favorevoli, Goldman Sachs continua a suggerire agli investitori di guardare ai titoli con un elevato pricing power. Nel recente passato, i titoli con margini lordi alti e stabili hanno, infatti, sovraperformato quelli con un contenuto pricing power, come è avvenuto durante la guerra commerciale del 2018-2019.
Inoltre, secondo la view di Goldman Sachs, il miglioramento del contesto di mercato dovrebbe anche sostenere i titoli azionari esposti all’intelligenza artificiale. “Continuiamo a credere che, tra i titoli azionari legati all’intelligenza artificiale, le aziende con ricavi generati dall’intelligenza artificiale (“Fase 3″) offrano un rapporto rischio/rendimento particolarmente interessante in futuro”, segnalano gli esperti.