Dalle auto elettriche allo spazio: la continua sfida tra Bezos e Musk

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Dalla corsa allo spazio ai satelliti, fino all’automotive. Jeff Bezos, fondatore di Amazon, sta inseguendo Elon Musk su tutti i settori in cui, fino a qualche mese fa, sembrava destinato a dominare in modo assoluto. Alla cerimonia di insediamento di gennaio, entrambi hanno salutato il ritorno di Trump alla Casa Bianca direttamente dalle primissime file. Poco dopo, l’introduzione dei dazi e ripetute operazioni di boicottaggio ai danni di Tesla hanno azzoppato l’impero tecnologico di Musk, che qualche settimana fa (in una conference call con gli azionisti) ha annunciato un probabile ritorno alla guida delle sue società, dopo mesi di impegno politico a capo del D.O.G.E (Department of Government Efficiency), dipartimento americano nuovo di zecca e interamente dedicato alla revisione della spesa pubblica.
La corsa allo spazio
Jeff Bezos, nel frattempo, si è dato da fare. Nei primi giorni di aprile, sei donne hanno compiuto un breve viaggio nello spazio a bordo del razzo New Shepard di Blue Origin, l’azienda aerospaziale di Bezos attiva dal 2021 nel settore del cosiddetto “turismo spaziale”. 10 minuti di volo che devono essere sembrati un’eternità per chi, come Musk, sogna da anni di rendere l’umanità multiplanetaria colonizzando Marte. Eppure, con la sua Space X, l’imprenditore sudafricano aveva compiuto progressi significativi: lo scorso settembre la missione Polaris Dawn ha completato con successo la sua avventura orbitale di cinque giorni e ha raggiunto l’altitudine di 1.400 chilometri sopra la Terra, superando tutti i precedenti voli orbitali con persone a bordo e aprendo le porte all’esplorazione spaziale privata. Tuttavia, l’eco mediatica ottenuta dal volo di Bezos è stata ben più grande, grazie a un equipaggio che includeva, tra le altre, la cantante Katy Perry.
Sfida sui satelliti
Rimanendo nello spazio, il fondatore di Amazon ha lanciato nel 2019 Project Kuiper, un’iniziativa di Amazon che punta a fornire accesso a Internet a banda larga veloce e a bassa latenza a livello globale, attraverso una costellazione di oltre 3 mila satelliti in orbita terrestre bassa. Il progetto prende il nome dalla Fascia di Kuiper, una regione del sistema solare oltre Nettuno, in onore dell’astronomo Gerard Kuiper. Il 28 aprile 2025 sono decollati i primissimi 27 satelliti Kuiper dalla Florida, segnando l’ingresso del colosso dell’e-commerce in un mercato dominato finora da Starlink di SpaceX, dall’alto dei suoi oltre 8000 satelliti in orbita.
L’obiettivo principale, d’altronde, è del tutto analogo a quello della società di Musk: colmare il divario digitale, offrendo connettività a comunità sottoservite, dove le infrastrutture terrestri, come fibra ottica o reti wireless, sono limitate o assenti. E sebbene i numeri siano ancora lontani da quelli di Starlink, il progetto sta comunque guadagnando slancio e potrebbe presto diventare un attore chiave nel mercato della connettività satellitare. Amazon non ha ancora annunciato i dettagli sui prezzi, “ma l’accessibilità economica è un principio chiave del Progetto Kuiper – si legge nella scheda di presentazione ufficiale – Amazon vanta un impegno di lunga data per i prezzi bassi e una vasta esperienza nella realizzazione di dispositivi popolari ed economici come Echo Dot e Fire TV Stick”.
Auto elettriche e guida autonoma: l’offensiva di Bezos
Oltre lo spazio c’è di più. Tesla è stata a lungo (ed è anche oggi) uno dei produttori di auto elettriche più importanti al mondo. Ma i risultati del marchio sono sempre più preoccupanti: nel 2024 sono state vendute poco meno di 1,8 milioni di vetture, vale a dire l’1,1% in meno rispetto all’anno precedente, mentre solo nei nei primi due mesi del 2025, le vendite di Tesla in Europa sono calate del 49% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Bezos potrebbe approfittare dei problemi del marchio texano. Nel 2022 investe in Slate Auto, una startup che sviluppa veicoli elettrici economici e personalizzabili. Il pickup Slate Truck, svelato il 24 aprile 2025, ha un prezzo di partenza piuttosto competitivo (meno di 20 mila dollari, decisamente inferiore rispetto ai veicoli Tesla) ed è caratterizzato da un design essenziale e modulare, grazie a tantissimi accessori da poter scegliere per la propria configurazione. Di conseguenza, con un Ev completamente personalizzabile e accessibile, la startup di Bezos punta a occupare un nuovo segmento di mercato, che Tesla fatica ancora a conquistare.
Sulle 4 ruote, Bezos sfida Musk anche sul campo della mobilità autonoma. Il cavallo di Troia si chiama Zoox, società statunitense acquisita da Amazon nel giugno 2020 per circa 1,2 miliardi di dollari, specializzata nello sviluppo di veicoli autonomi con l’obiettivo di creare una flotta di robotaxi completamente elettrici e autonomi. Lo stesso settore a cui punta Musk con i suoi Cybercab, presentati nell’ottobre scorso con la promessa di far partire la produzione già nel 2026 e a meno di 30mila dollari. Anche se le scadenze, per il numero uno di Tesla, raramente vengono rispettate.
Nel dicembre 2020 Zoox ha presentato il suo primo robotaxi autonomo e senza volante e pedali. Negli anni successivi, i primi esemplari vengono messi alla prova negli anni successivi sulle strade pubbliche della California, con passeggeri a bordo, per poi estendere i test anche a San Francisco e a Las Vegas. Tuttavia, una settimana fa Zoox ha accettato di richiamare 270 veicoli senza conducente dopo che uno dei suoi robotaxi senza conducente è rimasto coinvolto in un incidente con un’autovettura l’8 aprile a Las Vegas, fortunatamente senza feriti. Le sfide tecniche, dunque, non mancano. Gli affari di Bezos si sovrappongono a quelli di Musk, che nei prossimi mesi dovrà capire quale strategia mettere a punto per riconquistare la fiducia del mercato e dei consumatori, e non farsi sopraffare da nuovi competitor sempre più agguerriti.