Notizie Notizie Mondo Wall Street dà il la ad Asia ed Europa

Wall Street dà il la ad Asia ed Europa

29 Novembre 2007 07:59

L’Europa prosegue nel solco del rialzo tracciato ieri da Wall Street, galvanizzata dalle prospettive di possibilità di un taglio dei tassi di interesse da parte della Fed nella prossima riunione dell’11 dicembre. L’apertura delle contrattazioni nel Vecchio continente vede in positivo tutti i maggiori listini. Superiori al mezzo punto percentuale i rialzi di Dax, Cac40, ed S&P/Mib mentre sale dello 0,75% l’Aex di Amsterdam.

 

L’umore schizofrenico delle Borse mondiali ha permesso ieri di mettere a segno a Wall Street una seduta di forti rialzi. Il Dow Jones Industrial ha concluso la seduta con un balzo del 2,55%. Meglio ancora ha fatto l’S&P500 che ha sfiorato un rialzo di 3 punti percentuali mentre il tecnologico Nasdaq Composite ha chiuso con un guadagno del 3,18%. Al traino di Wally anche il Vecchio continente e le Borse asiatiche che si sono accodate all’euforia diffusasi in seguito alle parole del vicepresidente della Federal Reserve, Donald Kohn.


Tra le maggiori piazze finanziarie dell’Estremo Oriente rialzi di oltre il 4% per Hong Kong e Cina mentre a Tokyo il Nikkei è salito del 2%. Due i punti percentuali guadagnati da Seoul mentre il listino indiano è salito dell’1%.

 

Le dichiarazioni di Donald Kohn non hanno certo avuto toni ottimistici sulla situazione economica e sulla crisi del credito, ma hanno aperto la strada alla possibilità di un taglio del tasso di interesse sui Fed funds alla prossima riunione del Fomc che si terrà l’11 dicembre. Secondo il vicepresidente Fed: “Le recenti turbolenze dei mercati hanno cancellato buona parte del miglioramento messo a segno nei mesi di settembre e ottobre. La Fed deve rimanere in guardia ed essere pronta a intervenire se si rilevasssero nuovi segnali di riduzione della liquidità”.

 

Buone notizie per i mercati sono giunte anche dal Medio Oriente dopo che martedì scorso il fondo sovrano di Abu Dhabi ha acquistato il 4,9% del capitale di Citigroup per 7,5 miliardi di dollari. La potenza di fuoco dei fondi sovrani, che le stime delle maggiori banche d’affari calcolano tra 2.500 e 3.800 miliardi di euro, rappresenta un enorme serbatoio di liquidità che potrebbe togliere le castagne sul fuoco ai colossi del credito statunitensi. La forte riduzione dei corsi azionari che il comparto bancario ha subito in questi mesi, ha messo in evidenza occasioni molto interessanti per i fondi sovrani dei ricchi Paesi mediorientali, ma anche di altre aree emergenti del Pianeta come la Russia o la Cina, per espandere la loro presenza nei settori finanziari. Un’occasione che molti pensano sarebbe meglio non lasciarsi scappare.