Wall Street cambia faccia: via a stock split Apple e lifting Dow Jones con uscita di scena di Exxon Mobil

Il giorno tanto atteso è arrivato: diventa effettivo oggi, lunedì 31 agosto 2020, lo stock split 4 a 1 di Apple, annunciato settimane fa in concomitanza con la pubblicazione del bilancio.
Sempre oggi, e come conseguenza della mossa di Apple, il Dow Jones cambia i connotati: il colosso petrolifero Exxon Mobil, il gigante farmaceutico Pfizer e il gruppo attivo nel ramo difesa Raytheon Technologies lasciano l’indice dei titoli industriali.
La notizia fa scalpore soprattutto per Exxon Mobil (ma anche per Pfizer), che fece il suo ingresso sul Dow Jones un secolo fa.
I tre titani lasceranno il posto, rispettivamente, a Salesforce.com, Amgen e Honeywell International.
Salesforce.com, società di cloud computing, che sostituisce Exxon?
Nulla di cui stupirsi: se è stato il fatto Apple ad alimentare la rivoluzione del Dow Jones, il motivo è semplice.
Il frazionamento azionario, se non contrappesato da altre misure, avrebbe diminuito l’incidenza del settore tecnologico sull’indice azionario americano.
Di conseguenza, il reshuffle, rimpasto, è stato reso necessario, come ha spiegato, lanciando l’annuncio e commentando la riduzione del peso di Apple, lo S&P Dow Jones Indices, leader globale nella creazione di vari indici azionari benchmark:
“I cambiamenti annunciati aiuteranno a compensare quella riduzione. (Il rimpasto) aiuterà anche a diversificare l’indice, rimuovendo la sovrapposizione tra società che operano in un ramo simile e aggiungendo nuove tipologie di business che riflettano meglio l’economia americana”. Tra l’altro, c’è da dire che, dall’inizio del 2020, il Dow Jones continua a confermarsi il peggiore tra i tre principali indici azionari Usa – gli altri due indici benchmark sono il Nasdaq e lo S&P 500 – proprio per il basso peso della tecnologia e l’incidenza considerevole di settori che sono invece in crisi (energy e banche)“.
Inoltre, tornando al caso Exxon Mobil, si può parlare ancora del gruppo petrolifero come di un gigante?
In termini di capitalizzazione, non proprio: Exxon Mobil divenne la società più grande al mondo in corrispondenza di un valore di mercato $416 miliardi, nel 2013. Valore di mercato superiore, quell’anno, a quello di Apple. Come impallidisce questa cifra rispetto ai $2 trilioni di capitalizzazione raggiunti e superati da Apple alla fine di agosto! E c’è di più: Exxon vale ora $175 miliardi, cifra che appare come un niente rispetto alla capitalizzazione del gigante degli iPhone.
Si comprende meglio la necessità di provvedere alla ricomposizione del Dow Jones, segnalando che il frazionamento azionario di Apple ridurrà l’incidenza sull’indice dell’azione (fino a oggi più importante dal 12% circa al 3%, visto che lo stock split ridurrà il valore del titolo dai $500 circa attuali a $120), con la conseguenza di ridurre il peso complessivo della tecnologia, sul listino, dal 27% al 20% attorno. L’ingresso di Salesforce consentirà di portare l’incidenza del tech nell’indice al 23% circa)
A partire da oggi, tuttavia, non ci saranno ‘solo’ la modifica della composizione dell’indice Dow Jones e il frazionamento azionario di Apple. Un’altra grande novità che viene riportata da un articolo pubblicato da Marketwatch riguarda il divisore del listino, attraverso cui si calcola l’incidenza che ogni titolo ha sull’indice.
Intanto, è necessario fare un piccolo dietrofront: il Dow Jones è un indice ponderato in base al prezzo, il cui valore è determinato calcolando la somma di tutti i prezzi dei suoi componenti e utilizzando un divisore. Per effetto della mossa di Apple, il nuovo divisore sarà pari a 0,152 dallo 0,147, come ha fatto notare Howard Silverblatt, analista senior degli indici presso S&P Dow Jones Indices.
Ciò significa che, se prima una qualsiasi variazione di un qualsiasi titolo componente del Dow Jones, sia al rialzo che al ribasso, pari a 1 dollaro, provocava una oscillazione di 6,8 punti circa sul listino, ora la stessa si tradurrà in una oscillazione di 6,579.
Con lo stock split incidenza Apple su Dow dal 12% al 3%
Si comprende meglio la necessità di provvedere alla ricomposizione del Dow Jones, segnalando che il frazionamento azionario di Apple ridurrà l’incidenza dell’azione – fino a oggi l’azione più importante – dal 12% circa al 3%, con la conseguenza di tagliare il peso complessivo della tecnologia, sul listino, dal 27% al 20% circa. L’ingresso di Salesforce consentirà di riportare l’incidenza del tech nell’indice almeno attorno al 23%.
A proposito di Salesforce, la società ha fatto parlare molto di sé per il rally riportato la scorsa settimana: non solo a causa della notizia relativa al suo imminente ingresso nell’indice ma anche per l’incredibile bilancio, che ha stracciato le attese, consentendo al titolo azionario di volare ai massimi record.
Peccato che qualche ora dopo Salesforce abbia fatto parlare di sé per i licenziamenti annunciati nonostante la trimestrale stellare.
Tornando al fattore che ha portato al nuovo Dow Jones, ovvero al frazionamento azionario di Apple, qual è stata la sua genesi? L’annuncio è arrivato alla fine di luglio con la comunicazione del bilancio da parte del gigante americano.
Motivo della decisione? Rendere i titoli Apple “più accessibili a una gamma più ampia di investitori”.
Cosa significa questo? Significa che, per ogni azione Apple che detengono, gli azionisti riceveranno tre azioni aggiuntive. Significa anche che il titolo Apple diventerà, di fatto, più accessibile a tutti coloro che non si trovano nelle condizioni di spendere 500 dollari circa per l’acquisto di una singola azione (al momento dell’annuncio, l’azione valeva meno di $400, soglia che avrebbe superato a seguito della notizia). E significa che Apple ha replicato la strategia adottata nel 2014, quando offrì agli azionisti uno split azionario 7 a 1.
All’epoca, il titolo Apple era scambiato al di sopra di $600: ciò comportò che ogni azione, a seguito dello stock split, fosse scambiata a un valore di circa 92 dollari. Questo è il quinto split lanciato dal colosso, nei suoi 40 anni da società quotata in Borsa.