Volkswagen: dieselgate ha ridotto valore marchio di 10 miliardi $, futuro a rischio (Brand Finance)
10 miliardi di dollari. Questo potrebbe essere l’elevato costo in termini di valore del marchio VW dello scandalo sui motori diesel truccati che ha investito la tedesca Volkswagen, già rinominato “dieselgate”. La valutazione del danno che subirebbe il più importante asset intangibile aziendale è stata ipotizzata durante un intervento alla CNN da David Haigh, amministratore delegato di Brand Finance. “Quanto emerso in questi giorni ha fortemente influito nel valore del brand Volkswagen. All’inizio di quest’anno abbiamo valutato il marchio 31 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 27 miliardi del 2014, ma adesso ci aspettiamo una riduzione di questo asset di circa 10 miliardi di dollari”, ha affermato David Haigh. Il valore del brand della casa automobilistica tedesca si ridurrebbe quindi di quasi un terzo a 21 miliardi di dollari ed il tempo necessario per tornare al valore attuale è stato stimato dall’Ad di Brand Finance dai 5 ai 10 anni.
Il precedente di Toyota
“Durante il recente passato, anche Toyota e General Motors hanno dovuto affrontare gravi problemi di immagine. In questi due casi, il valore dei brand è stato risollevato grazie ad elevati investimenti in pochi anni“, ha affermato inoltre David Haigh, sottolineando anche la maggiore gravità dello scandalo Volkswagen rispetto ai precedenti, poiché “non si è trattato di un incidente, ma di una scelta deliberata“.
“Durante il recente passato, anche Toyota e General Motors hanno dovuto affrontare gravi problemi di immagine. In questi due casi, il valore dei brand è stato risollevato grazie ad elevati investimenti in pochi anni“, ha affermato inoltre David Haigh, sottolineando anche la maggiore gravità dello scandalo Volkswagen rispetto ai precedenti, poiché “non si è trattato di un incidente, ma di una scelta deliberata“.
Toyota, brand automobilistico dal valore stimato di 35 miliardi di dollari (maggior valore al mondo per una casa automobilistica), aveva subito notevoli danni alla reputazione a seguito di una serie di richiami per problemi meccanici dal 2009 al 2011. Il valore del marchio infatti, dopo aver raggiunto un picco di 27 miliardi nel 2010, era sceso a 26 nel 2011 e a 24,5 nel 2012, per poi superare il precedente picco nel 2014 a 34,9 miliardi di dollari.
Il “dieselgate” potrebbe avere conseguenze ben maggiori
La maggior gravità dello scandalo Volkswagen rispetto a quello Toyota, è sottolineata dalle differenti dinamiche che hanno coinvolto le due società. Infatti, sottolinea David Haigh, il costo delle multe potrebbe essere molto più significativo di quelli che ha subito Toyota, mentre la natura apparentemente intenzionale delle azioni di VW sono di maggior impatto sulla sua credibilità. Il futuro stesso del marchio VW è in dubbio.
Lo scandalo è partito venerdì scorso con la richiesta di ritiro di circa 500mila modelli diesel venduti negli Usa, dopo le accuse dell’Epa di aver usato su tali veicoli un software capace di far figurare nei controlli delle emissioni inferiori rispetto alla realtà. Volkswagen ha in seguito lanciato un allarme utili accantonando 6,5 miliardi di euro nel terzo trimestre dell’anno per coprire i costi da affrontare per le irregolarità nei motori diesel installati in 11 milioni di veicoli in tutto il mondo.