Vestager e il caso Scott Morton: l’Europa contro l’americana in Ue
Margrethe Vestager sotto attacco per aver osato nominare l’americana Fiona Scott Morton ai vertici dell’Antitrust Ue. Il vero motivo è davvero il legame con le Big Tech Usa?
Caso Fiona Scott Morton: Margrethe Vestager, la ‘regina’ dell’Antitrust Ue, vice presidente della Commissione europea, finisce nel mirino della stessa Europa.
Motivo: la zarina danese, così come spesso viene definita è tornata sotto i riflettori per aver deciso di affidare a una cittadina americana una delle cariche più alte ricoperte dal suo team.
Apriti cielo: molti europei, francesi in prima fila, non hanno gradito la scelta.
Per questo motivo, Vestager risponderà oggi alle domande del Parlamento europeo.
Il pomo del discordia tra la politica danese e l’Unione europea ha un nome ben preciso: Fiona Scott Morton, docente alla Yale School of Management, con alle spalle un’esperienza di tutto rispetto nel mondo delle Big Tech Usa: proprio quelle che Bruxelles sta cercando di far rigare dritto, allo scopo di tutelare la libera concorrenza in Europa.
Scott Morton è stata scelta da Margrethe Vestager, vice presidente della Commissione Ue e presidente, dal 2014, della Commissione europea per la concorrenza, per la posizione di nuovo capo economista per la concorrenza.
La nomina si è scontrata tuttavia contro l’opposizione mossa da diversi europarlamentari, in primis, dalla Francia.
Motivo dell’attacco: quel legame considerato troppo stretto tra Fiona Scott Morton e le Big Tech Usa che la Commissione per la concorrenza deve costantemente monitorare. Praticamente, quelle spesso indagate dalla stessa Antitrust Ue.
Fiona Scott Morton sotto attacco. Il no della Francia
A scagliarsi contro la decisione di Margrethe Vestager è stata fin da subito la segretaria di Stato francese agli Affari europei, Laurence Boone.
Boone si è unita al coro di altri rappresentanti del governo francese, rivelando di aver fatto già notare a Vestager, nel commentare la nomina di Scott Morton, che “l’Europa dispone di molti economisti di talento”.
Un appello a riconsiderare la scelta è stato lanciato anche dalla ministra francese per l’Europa Catherine Colonna, che si è definita “costernata” dalla scelta ricaduta sull’americana Morton. Una scelta, ha detto, che “merita di essere riconsiderata dalla Commissione”.
Idem ha detto il ministro digitale francese Jean-Noël Barrot, che ha affermato che, a suo avviso, la Commissione dovrebbe tornare sui suoi passi, in quanto la nomina di Morton solleva “interrogativi legittimi”, in un momento in cui l’Unione europea sta per varare una riforma ambiziosa proprio sul digitale.
I tre esponenti del governo di Parigi, ha riportato Politico citando le parole di Boone, si sono di comnseguenza “immediatamente impegnati a un dialogo con la Commissione, per accertarsi che le nomine siano coerenti con le nostre ambizioni europee”.
Non tutti hanno però approvato i toni francesi.
Non li hanno approvati sicuramente decine di economisti europei che, nella giornata di ieri, lunedì 17 luglio, hanno firmato una lettera, esprimendo tutta la loro solidarietà alla nomina dell’americana Fiona Scott Morton.
“La Commissione europea e, in modo più ampio, noi europei, siamo molto fortunati a essere riusciti ad attrarre una figura del suo calibro“, si legge nella lettera che è stata firmata da 39 esperti in materia di competizione.
Tra i firmatari, presenti anche i nomi del Premio Nobel Bengt Holmstrom e dell’economista francese Olivier Blanchard.
Gli economisti hanno ricordato, tra le altre cose, che “Scott Morton è una delle migliori economiste al mondo nel campo dell’organizzazione industriale”, aggiungendo che la Commissione dovrebbe “reclutare eventuali collaboratori al servizio dei cittadini europei, indipendentemente dalla loro nazionalità”.
Prima cittadina non-europea ai vertici dell’Antitrust Ue?
Nel caso in cui la sua nomina dovesse essere approvata, il prossimo 1° settembre Scott Morton diventerà la prima economista non europea ad assumere la carica di capo economista per la concorrenza.
Diversi i compiti che dovrebbe svolgere: tra questi, il lancio di indagini Antitrust, in particolare indagini che cerchino di esaminare il pericolo che grandi fusioni possano rappresentare per la libera concorrenza; il controllo sui sussidi che i vari governi erogano a favore di settori specifici dell’industria, distorcendo in alcuni casi i principi del libero mercato; ultima, ma certo non per importanza, la supervisione del Digital Markets Act, la normativa europea che si prepone l’obiettivo di stabilire regole chiare per tutte le piattaforme delle Big Tech, al fine di evitare l’imposizione di condizioni ingiuste alle aziende e ai consumatori clienti.
Fiona Scott Morton è al momento docente di economia presso la Yale School of Management e consulente senior per Charles River Associates, gruppo di consulenza a cui fanno riferimento diversi giganti dell’hi-tech; 56 anni, è stata responsabile economista della divisione di antitrust del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, tra il maggio del 2011 e il dicembre del 2012, durante l’amministrazione del presidente americano Barack Obama.
Nel 2020 Fiona Scott Morton venne criticata per non aver precisato in due rapporti a cui aveva contribuito – in cui venivano descritti quali tipi di reati antitrust avrebbero potuto essere contestati a Google e Facebook – di aver lavorato in precedenza per Apple e Amazon.
Interpellata da Bloomberg, l’economista aveva risposto che né Amazon né Apple l’avevano pagata per elaborare quelle analisi e di ritenere, anche, di aver prestato servizio per società si erano conformate a quanto statuito dalla legge.
Toccherà oggi a Margrethe Vestager, al cospetto del Parlamento europeo, spiegare le ragioni che l’hanno portata a scegliere una non europea ai vertici dell’Antitrust Ue.
Il nome di Margrethe Vestager non è certo nuovo a molti italiani: la commissaria Ue alla concorrenza Ue è finita nel mirino anche in Italia, a causa di vicende inerenti, piuttosto, il mondo delle banche italiane.
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