Verso una Hard Brexit, anche Hollande caldeggia una linea dura nei negoziati con Londra

Si profila un muro contro muro tra Unione Europea e Gran Bretagna in vista dell’avvio dei nezionati per l’uscita di Londra dall’Ue. L’ultima settimana ha visto acuirsi sul mercato dei timori di un’uscita “dura” dall’UE, la cosiddetta hard Brexit, con la premier britannica Theresa May che non appare disposta a compromessi in materia d’immigrazione e i leader europei poco propensi a fare concessioni a Londra.
Questa notte la sterlina ha aggiornato i minimi a oltre 31 anni contro il dollaro Usa complice anche un “flash crash” con il pound che, in pochi attimi, ha perso circa 6 punti percentuali nei confronti del dollaro statunitense. Molto probabilmente un errore che ha però aumentato la pressione su una divisa già fortemente deprezzata sui timori per una hard Brexit in scia alle parole della premier Theresa May.
Hollande per la linea dura
Le repliche da parte dei leader europei non sono mancate con prima la Merkel e poi Hollande. Ieri sera il presidente francese ha sollecitato l’Europa a condurre negoziati ferrei con il Regno Unito per evitare il contagio e proteggere i principi fondamentali del mercato unico europeo. “La Gran Bretagna vuole lasciare l’UE e credo sarà un’uscita dura. Londra non vuole pagare per questa decisione, ma questo non è possibile”, ha rimarcato Hollande che ieri sera ha tenuto una cena con il presidente della Commissione Europea Junker e Michel Barnier, principale negoziatore della Brexit.
Prima si era espressa anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha messo in chiaro che l’accesso della Gran Bretagna al mercato interno dell’Unione europea è legato alla libera circolazione oltremanica dei cittadini europei. “Se non diremo che il pieno accesso al mercato comune europeo è legato alla piena accettazione delle quattro libertà fondamentali europee, tra cui la libera circolazione dei cittadini, si rischia che in Europa si apra un processo per cui ogni Paese comincia a fare come vuole”, ha affermato la Merkel.
L’avvicinamento della Gran Bretagna ai negoziati per l’uscita dall’UE ha visto negli ultimi giorni l’emergere di posizioni dure sul fronte immigrazione. In particolare il ministro dell’interno Amber Rudd ha parlato di misure volte a limitare l’immigrazione. Tra queste l’invito alle imprese di stilare una lista di lavoratori stranieri indicando la percentuale della forza lavoro non è britannica.