Ancora vendite sui Btp in attesa verdetto S&P, Piazza Affari in surplace
Seduta dal clima festivo per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha vissuto una giornata altalenante dopo la debolezza della vigilia andando a chiudere in calo dello 0,02% a quota 21.720 punti. I mercati non hanno colto la sponda delle buone trimestrali delle Big Tech statunitensi e le indicazioni dovish che continuano a pervenire dalle banche centrali. La Bank of Japan ha indicato che i tassi rimarranno ai minimi per almeno un altro anno e anche la Riksbank svedese ha allontanato nel tempo il timing del prossimo rialzo dei tassi.
Bce avverte su rischi legati a deficit
Buoni rialzi per alcuni titoli bancari (+1,63% Bper e +0,55% Ubi) nonostante l’allargamento dello spread oltre i 270 pb in attesa del giudizio di S&P sull’Italia. Appare comunque difficile che l’agenzia di rating decida di tagliare il giudizio sull’Italia che è attualmente due soli gradini sopra il livello junk.
Intanto oggi il Bollettino della Bce evidenzia come la crescita è attesa ancora debole nei prossimi mesi citando i rischi legati al mancato rientro del deficit strutturale di alcuni Paesi, tra cui l’Italia.
Buoni intanto i riscontri arrivati oggi da Ubs con utili trimestrali oltre le attese. Spicca poi il rally dei titoli del risparmio gestito in particolare Azimut (+2%) che dai minimi di dicembre ha accumulato una performance di +90%. A spingere il titolo in Borsa nelle ultime sedute l’attesa per i conti del primo trimestre 2019, che saranno pubblicati il 9 maggio. Questo ancora di più dopo le dichiarazioni del presidente Pietro Giuliani che ha preannunciato risultati record.
Miglior performer di giornata è stato il titolo Juventus che è balzato di oltre l’8%, recuperando in parte i cali delle ultime settimane a seguito dell’eliminazione in Champions League.
In affanno invece il settore oil con Tenaris a -2,12%, -0,24% invece Eni che conferma la debolezza di ieri a seguito della diffusione dei conti trimestrali sotto le attese. Male anche Saipem (-0,7%) nonostante le commesse da complessivi 500 mln di euro arrivate da Russia e Serbia.