Vanguard: diversificare e ridurre i costi per convivere al meglio con i rendimenti bassi nei prossimi 10 anni
La crescita globale continuerà a rallentare nel 2020, zavorrata dallo stallo della guerra commerciale tra Usa e Cina e dalla perdurante incertezza politica. Lo si legge nel Vanguard Economic and Market Outlook Summary 2020, secondo cui gli investitori dovrebbero aspettarsi una crescita economica più bassa e picchi di volatilità nel breve termine, a causa di rischi politici, persistenti minacce alla crescita e prezzi elevati delle varie asset class.
“I modesti rendimenti attuali sono destinati a mantenersi nel prossimo decennio. Le nostre prospettive a breve termine per i mercati azionari globali rimangono prudenti e la possibilità di una flessione delle azioni e di altre attività a più alto rischio rimane elevata e significativamente superiore a quella di un contesto di mercato normale”, spiega Peter Westaway, Chief Economist e Head of Investment Strategy di Vanguard in Europa.
Crescita più bassa e più a lungo
Il continuo rallentamento della crescita globale previsto lo scorso anno si è intensificato nel 2019, a causa del deterioramento del ciclo industriale globale e dell’acuirsi delle tensioni commerciali, in particolare tra Stati Uniti e Cina. A livello globale, spiega Vanguard, l’incertezza è stata la caratteristica distintiva delle vicende politiche e della politica monetaria, con un impatto sia sulla produzione sia sugli investimenti.
“La continua contrazione del commercio globale in rapporto al Pil e la costante incertezza stanno minando la crescita”, aggiunge Westaway. “Tutto ciò limita gli investimenti e ostacola la diffusione di tecnologie e di idee per stimolare la produttività. Per questo, riteniamo che la crescita resterà contenuta anche nel 2020”.
Nell’Eurozona la crescita dovrebbe rimanere debole intorno all’1% nel 2020, a causa del contesto commerciale e della Brexit. Per il Regno Unito, Vanguard stima uno sviluppo dell’1,2% il prossimo anno, nell’ipotesi che il Paese esca dall’Ue in modo ordinato. La crescita degli Stati Uniti dovrebbe rallentare a circa l’1% il prossimo anno, evitando una recessione tecnica, ma al di sotto del normale sviluppo tendenziale del 2%. Anche la Cina dovrebbe rallentare e attestarsi a un ritmo inferiore al trend pari al 5,8% nel 2020, al di sotto del proprio obiettivo del 6%. Il quadro per i mercati emergenti è eterogeneo.
Verso ritorni molto più bassi rispetto al passato
“Le prospettive dovrebbero migliorare in misura limitata nei prossimi anni, quando le banche centrali riprenderanno la normalizzazione”, afferma Westaway. “È tuttavia probabile che i ritorni restino molto più bassi rispetto ai decenni precedenti e agli anni successivi alla crisi. Date le nostre previsioni di crescita economica globale più bassa e di inflazione contenuta, i ritorni degli attivi rimarranno a lungo inferiori rispetto ai livelli storici”.
Vanguard prevede che i rendimenti attesi annualizzati per il reddito fisso dell’area euro e dell’area ex-Euro si collochino tra lo 0 e l’1% nel prossimo decennio. Nello stesso periodo il ritorno annualizzato per l’azionario area euro dovrebbe attestarsi tra il 4,5 e il 6,5%. Sono invece inferiori i ritorni attesi sui mercati azionari globali dell’area ex-Euro, circa il 2,5%-4,5% per gli investitori in euro.
Riassumendo, la previsione di Vanguard per i mercati azionari dell’Area Euro è migliorata, mentre quella per i ritorni degli obbligazionari è peggiorata ulteriormente a causa delle politiche delle banche centrali, dei bassi rendimenti su tutte le scadenze e delle elevate valutazioni delle obbligazioni societarie.
Come devono comportarsi gli investitori?
“In questa nuova fase di incertezza è essenziale che gli investitori si concentrino su ciò che possono controllare. Una maggiore probabilità di ribassi evidenzia l’importanza della diversificazione. Allo stesso modo, in un’epoca di ritorni contenuti, è ancora più importante per gli investitori mantenere bassi i costi degli investimenti. Una commissione del 2% potrebbe far sì che un investitore europeo debba rinunciare quasi alla metà dei propri ritorni potenziali sull’azionario. Per garantire il raggiungimento dei propri obiettivi di investimento, gli investitori dovrebbero anche considerare la possibilità di aumentare le proprie esposizioni. D’altro canto, gli investitori dovrebbero assolutamente resistere alla tentazione di inseguire i ritorni puntando su azioni o obbligazioni di bassa qualità, soprattutto in un periodo di rischi più elevati”, conclude Peter Westaway.