VanEck lancia un nuovo ETF su uranio ed energia nucleare
La società di gestione VanEck ha quotato oggi su Borsa Italiana il VanEck Uranium and Nuclear Technologies UCITS ETF.
Questo nuovo ETF consente di investire in società attive nei settori dell’uranio e dell’energia nucleare, un settore che ha tutte le carte in regola per offrire un importante contributo alla transizione energetica.
Come funziona:
Attraverso un approccio pure-play l’ETF mira a investire in futuro solo in azioni di società che realizzano la maggior parte dei propri ricavi da attività legate all’uranio o a infrastrutture per l’energia nucleare. Queste possono includere, ad esempio, società che si occupano della costruzione o della manutenzione di centrali nucleari o che forniscono tecnologie e servizi all’industria dell’energia nucleare.
Possono inoltre essere incluse nell’ETF società attive nello sviluppo e nella commercializzazione di reattori a fusione nucleare o a sali liquidi. Tuttavia, attualmente a causa della mancanza di società pure-play liquide nel segmento dell’energia nucleare, l’ETF è investito anche in società dove i profitti da uranio ed energia nucleare rappresentano meno del 50% del totale.
Nel dettaglio, il VanEck Uranium and Nuclear Technologies UCITS ETF replica il MarketVecto Global Uranium and Nuclear Energy Infrastructure Index. Questo indice può anche includere fondi quotati che replicano il prezzo spot dell’uranio o investono in uranio fisico. L’indice esclude le società che hanno commesso gravissime violazioni delle norme sociali, che generano ricavi con armi controverse o che superano determinate soglie di vendita in vari settori critici, tra cui i combustibili fossili. L’ETF, ribilanciato trimestralmente, è a replica fisica, ad accumulazione dei proventi, denominato in Usd e ha un total expense ratio (Ter) dello 0,55%.
“La riduzione delle emissioni di CO2 è un obiettivo di importanza globale”, spiega Martijn Rozemuller, CEO di VanEck Europe. “In questo contesto, di recente l’uranio ha nuovamente acquisito una notevole importanza come fonte di energia a basse emissioni di carbonio. Anche alla luce dei recenti sviluppi geopolitici e del dibattito sull’indipendenza dell’approvvigionamento energetico europeo, l’energia nucleare come fonte energetica e l’uranio come materia prima stanno diventando sempre più importanti.
L’Ue sembra riconoscerlo e ha recentemente incluso l’energia nucleare nella tassonomia climatica dell’Ue. Inoltre, nel dicembre 2022, i ricercatori statunitensi hanno raggiunto una svolta nella fusione nucleare, generando per la prima volta nella storia più energia di quella consumata nel processo di fusione. Questa tecnologia futura, così come i nuovi approcci come i reattori a sali liquidi, potrebbero prestare un contributo molto importante al nostro approvvigionamento energetico nel medio e lungo termine.”
“La Francia, il principale produttore di energia nucleare in Europa, ha annunciato nel 2022 l’intenzione di mettere in funzione almeno 14 nuove centrali nucleari entro il 2050 per rinnovare la propria rete elettrica”, aggiunge Kamil Sudiyarov, product manager di VanEck. “Anche il governo olandese ha annunciato la costruzione di due nuovi reattori per rendere il paese meno dipendente dai combustibili fossili”.