Usa: stress test, promosse con riserva JP Morgan e Goldman Sachs. Bocciate Ally Financial e BB&T Corporation
Promozione ma con riserva per JP Morgan e Goldman Sachs, semaforo rosso invece per Ally Financial e BB&T Corporation. Questi i risultati che emergono dalla seconda parte degli stress test condotti dalla Federal Reserve (Fed) su 18 istituti di credito americani per valutare se la distribuzione di dividendi e il varo di programmi di riacquisto di azioni potrebbero portare una banca a livelli di capitale inaccettabili in condizioni economiche avverse. La Fed ne ha promosse senza paletti 14, tra cui Citigroup, Morgan Stanley e Bank of America.
A sor presa due big statunitensi del calibro di JP Morgan e Goldman Sachs hanno dunque incassato un via libera “condizionale”: la Fed ha richiesto la presentazione di nuovi piani di capitale entro la fine terzo trimestre per “porre rimedio alle debolezze nei processi di pianificazione”. I timori maggiori della Fed si concentrano sopratutto sulla capacità dei due istituti di credito di stimare in maniera adeguata le perdite in una situazione di profonda crisi.
“La crisi finanziaria ha mostrato che non solo le autorità di controllo devono aumentare i requisiti di capitale e condurre regolarmente gli stress test – ha dichiarato senza molti giri di parole il governatore Daniel Tarullo – ma anche le società necessitano di solidi processi interni per valutare le loro necessità di capitale sulla base di rischi e circostanze individuali”.
La prima tornata di stress test è stata presentata una settimana fa. Su 18 istituti presi in esame, ben 17 hanno passato il test raggiungendo il minimo di rapporto patrimoniale imposto dalle istituzioni di controllo Usa. L’unico istituto che non ha passato il test è Ally Financial. Da quello esame era emerso che le banche americane sono pronte a superare una nuova possibile ondata di crisi economica e finanziaria.