Notizie Dati Macroeconomici Usa: inflazione Pce core rallenta, tagli tassi Fed più probabili

Usa: inflazione Pce core rallenta, tagli tassi Fed più probabili

22 Dicembre 2023 15:36

Il Pce core, una misura dell’inflazione molto rilevante per le decisioni di politica monetaria della Fed, ha registrato un ulteriore rallentamento su base annua, confermando la progressiva moderazione delle pressioni sui prezzi. Una notizia positiva per la banca centrale americana, impegnata a riportare l’inflazione verso il target del 2%. Reazione contenuta da parte dei mercati, che continuano a scommettere su sei tagli dei tassi nel 2024.

Pce core cala al 3,2% annuo, minimo da marzo 2021

I dati di oggi sull’indice Pce (personal consumption expenditure, ovvero l’indice dei prezzi per consumi personali) hanno mostrato una flessione dello 0,1% su base mensile, a fronte della rilevazione stabile prevista dagli analisti, dopo la lettura invariata di ottobre. Su base annua emerge un rallentamento dal 2,9% (rivisto da 3%) al 2,6%, dato inferiore al 2,8% del consensus di Bloomberg. Si tratta del valore più basso da febbraio 2021.

Il Pce core, che non tiene conto della volatilità dei costi alimentari ed energetici, ed è dunque preferito dalla Fed per misurare le pressioni sui prezzi, evidenzia un aumento congiunturale dello 0,1% e una crescita tendenziale del 3,2% (minimo da marzo 2021). Entrambi i dati sono migliori delle previsioni (rispettivamente pari a +0,2% e +3,3%). Le letture di ottobre sono state riviste a +0,1% e +3,4% (da +0,2% e +3,5%).

Le implicazioni del dato Pce per la Fed

I dati odierni rafforzano la prospettiva di un orientamento più accomodante da parte della banca centrale americana, alimentando le scommesse sui tagli dei tassi nel 2024.

Su base semestrale annualizzata, il parametro core è aumentato dell’1,9%, sostanzialmente in linea con l’obiettivo del 2% della Fed, giustificando la fine del ciclo restrittivo e l’apertura dei funzionari ad una riduzione del costo del denaro nei prossimi trimestri.

Il rapporto di venerdì ha anche mostrato che la spesa personale, corretta per le variazioni dei prezzi, è aumentata dello 0,3% dopo un aumento dello 0,1% rivisto al ribasso in ottobre. L’allentamento prolungato delle pressioni sui prezzi e la domanda resiliente delle famiglie malgrado i tassi elevati sono coerenti con le prospettive di un atterraggio morbido per l’economia.

Fra gli altri dati del rapporto, si segnala la crescita ancora contenuta (+0,1%) dell’inflazione dei servizi (escluse abitazioni ed energia), solitamente più vischiosa e l’incremento del reddito reale (+0,4%), il massimo da marzo. Salari e stipendi, al netto dell’inflazione, sono aumentati dello 0,6%, il massimo in otto mesi. Il tasso di risparmio è salito al 4,1%.

Recap dell’ultima riunione della Fed

Nell’ultima riunione del 2023 la Federal Reserve ha mantenuto i tassi invariati, per la terza volta consecutiva, nel range compreso tra il 5,25% e il 5,5%. Dai dot plot è emerso che gli esponenti del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, si attendono per il 2024 tre tagli dei tassi, ciascuno di 25 punti base.

Sul fronte dell’inflazione, il presidente Jerome Powell ha dichiarato: “I dati che certificano il rallentamento dell’inflazione sono confortanti, ma abbiamo bisogno di assistere a ulteriori prove” che dimostrino l’indebolimento dell’inflazione. Siamo al picco o vicini al picco di questo ciclo di strette monetarie”. E ha aggiunto: “Siamo pronti a ulteriori restrizioni, nel caso in cui fossero appropriate” e “manterremo la politica restrittiva fino a quando non saremo fiduciosi nel ritorno dell’inflazione al 2%”.

La reazione dei mercati al Pce

Avvio positivo per Wall Street, dopo la diffusione del report. Dopo pochi minuti di scambi il Dow Jones è pressoché invariato, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq guadagnano circa lo 0,4%.

I rendimenti dei Treasury sono sostanzialmente in linea con l’andamento precedente alla pubblicazione dei dati, con il decennale in calo di 3 punti base al 3,86% e il biennale al 4,31%. L’euro/dollaro si apprezza leggermente a 1,103.

Le previsioni implicite nei future sui Fed Funds danno quasi per certo un taglio dei tassi a marzo e scontano almeno sei mosse da 25 punti base nel 2024.