Notizie Notizie Mondo Usa: Fed affila le armi per settembre, ma non è detto che sarà subito QE3

Usa: Fed affila le armi per settembre, ma non è detto che sarà subito QE3

23 Agosto 2012 12:20
Federal Reserve pronta ad agire. Le minute della riunione della Fed tenuta il 31 luglio/1 agosto hanno decisamente aumentato le aspettative per un imminente varo di nuove misure per stimolare la crescita della prima economia del pianeta se la situazione economica non migliora. Molti membri della Fed hanno sostenuto l’opportunità di un programma di acquisto di asset volto a dare supporto alla ripresa economica se non si assisterà a un’inversione di tendenza nella congiuntura a stelle e strisce.
Attese misure già settembre, ma non è scontato che sarà QE3
Indicazioni che fanno presagire un’azione già a settembre (la prossima riunione Fed è in agenda il 12 e il 13 del prossimo mese). Nel mezzo c’è anche l’importante appuntamento con il simposio di Jackson Hole (il 31 agosto è previsto il discorso di Bernanke), nel corso del quale due anni fa il numero uno della Fed aveva annunciato il secondo round di acquisto di titoli obbligazionari. “Ci aspettiamo che azioni potrebbero essere intraprese nel meeting di settembre (dopo che si sarà pronunciata la Bce) e non al meeting di Jackson Hole di fine agosto”, commenta Vincenzo Longo, Market Strategist di IG Markets Italy. Longo pone anche l’accento sul fatto che l’azione della Fed potrebbe essere sensibilmente diversa dalle opzioni precedenti.
“Il tono sorprendente utilizzato nelle minute ha accresciuto le aspettative che la banca centrale americana possa agire con ulteriori stimoli monetari già a partire dal prossimo mese di settembre”, commenta Michael Hewson, senior market analyst di CMC Markets. Anche gli analisti di Goldman Sachs rimarcano oggi come i toni dei verbali fanno presagire che sarà annunciato qualcosa a settembre. “Nel loro insieme – rimarca la banca d’affari Usa – le minute rafforzano la nostra aspettativa che il committee estenda la sua guidance sui tassi almeno fino alla metà del 2015″ (rispetto alla parte finale del 2014 attualmente indicata). Un ritorno per assistere a una nuova fase di espansione del bilancio con l’acquisto di asset, forse anche a tempo indeterminato, pensiamo che è più probabile che si verifichi nella parte finale dell’anno o a inizio del prossimo”.

Il nodo disoccupazione e l’ombra lunga delle elezioni presidenziali 
Il QE3 viene caldeggiato incondizionatamente da membri “dovish” della banca centrale Usa quali il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans. Intervenuto oggi a Pechino, Evans ha sostenuto la necessità di un nuovo piano di acquisto asset da parte della banca centrale statunitense “per fare capire ai mercati che la Fed intende essere accomodante molto a lungo”. L’esponente della Fed ritiene che il miglioramento evidenziato a luglio dal mercato del lavoro Usa non è sufficiente per tornare a livelli di occupazione soddisfacenti e dovrebbe spingersi in area 300 e i 400mila nuovi posti di lavoro al mese (a luglio è stato di 163 mila unità con disoccupazione all’8,3%) per produrre gli effetti desiderati. Disoccupazione statunitense che non scende sotto la soglia dell’8% dal lontano febbraio 2009.
Non mancano gli elementi in seno alla Fed fortemente contrari a procedere con nuove iniziative volte a stimolare l’economia. In particolare  il presidente della Federal Reserve Bank di Dallas, Richard Fisher, nelle scorse settimane ha posto l’accento sul fatto che a ridosso delle elezioni presidenziali (in agenda a inizio novembre) la Fed creerebbe una falsa impressione di aver ceduto alle pressioni politiche.