Notizie Notizie Mondo In Usa esplode la battaglia contro Amazon. “Troppo grande e fa sconti ingannevoli”

In Usa esplode la battaglia contro Amazon. “Troppo grande e fa sconti ingannevoli”

21 Luglio 2017 12:14

Non ci sono solo le banche Too-Big-To-Fail per gli Stati Uniti. Nelle ultime settimane si sta parlando sempre di più anche del rischio che Amazon sia troppo grande. La questione è stata sollevata da David Civilline, deputato democratico della sottocommissione di Antitrust alla Camera dei Rappresentanti Usa.

In una lettera alla Commissione giudiziaria della Camera, il deputato ha espresso timori sull’accordo con cui Amazon acquisterà Whole Foods Market per un valore di $13,7 miliardi. E ha chiesto di far luce sull’impatto che una tale transazione avrebbe sui consumatori.

Ora Reuters riporta la notizia della decisione della stessa Federal Trade Commission (FTC) di valutare le accuse secondo cui Amazon avrebbe ingannato i suoi clienti su alcuni sconti. Accuse che sono state lanciate da Consumer Watchdog.

L’associazione di tutela dei consumatori ha reso noto, in particolare, di avere monitorato 1.000 prodotti circa venduti sul sito del gigante retail online nel mese di giugno: sul 46% di essi, Amazon aveva scritto il prezzo di riferimento e sul 61% di tali merci, in base a quanto emerge dall’analisti,  questi prezzi sono risultati più alti rispetto a quelli a cui gli stessi prodotti erano stati venduti nei 90 giorni precedenti.

Amazon ha già risposto con un comunicato all’accusa, affermando che lo studio dell’associazione è “profondamente errato”. Nessun commento è arrivato al momento dall’agenzia federale FTC, che finora si è limitata a lanciare indagini informali sulle accuse. Non è ancora chiaro se verrà aperta un’indagine formale su Amazon.

Indicativo è il video sui sospetti che Consumer Watchdog ha manifestato in merito all’Amazon Prime Day,  che quest’anno è caduto il 10-11 luglio.

Nella lettera all’FTC inviata lo scorso 6 luglio, Consumer Watchdog ha detto chiaramente che “i prezzi di riferimento di Amazon non hanno alcun fondamento nella realtà”, e “in nessun modo” avvantaggiano i consumatori. Nel testo si legge che la società ha un modo di fare concorrenza “ingannevole”, in quanto “applica sconti su prezzi totalmente inventati”. La prova?

“In quasi quattro casi su dieci, Amazon non ha venduto prodotti a quei prezzi su cui diceva di applicare gli sconti”.

La lettera di Consumer Watchdog dello scorso 6 luglio è stata inviata anche al dipartimento di Giustizia Usa e nelle contrattazioni di ieri le indiscrezioni sull’indagine dell’FTC (che per ora rimane informale) dhanno provocato forti vendite, da cui il titolo si è comunque velocemente ripreso, come mostra il grafico.

Tra l’altro, la richiesta è stata chiara.  Nella missiva, l’associazione ha chiesto alle autorità federali di “bloccare la proposta di acquisto di Whole Foods, fino a quando Amazon non avrà acconsentito formalmente di fermare queste pratiche sui prezzi ingiuste, contrarie alla concorrenza e ingannevoli”.

Non si deve praticamente “consentire ad Amazon di espandere queste pratiche ingannevoli a un intero nuovo pool di clienti che non sospettano nulla”.