Usa: dati contrastati, timore stagflazione. Brutti segnali da vendite GM, Ford e FCA

Notizie contrastate dal fronte aziendale e manifatturiero degli Stati Uniti. Le vendite di automobili di GM, Ford e FCA Chrysler sono risultate tutte in calo nel mese di marzo, tanto che a Piazza Affari le quotazioni del colosso guidato a Sergio Marchionne accelerano al ribasso e cedono più del 4%.
Guardando agli indicatori economici pubblicati in giornata, l’ISM manifatturiero ha sofferto una lieve perdita, scendendo a marzo a 57,2 punti, rispetto ai 57,7 punti di febbraio. Tuttavia, per il secondo mese consecutivo, 17 dei 18 settori monitorati dall’istituto ISM – che redige il dato – hanno confermato la fase espansionistica dell’attività economica, con la componente dell’occupazione che è balzata al record in sei anni. Detto questo, c’è un sottoindice che non ha convinto: quello relativo alla produzione, che è sceso di ben 5,3 punti a 57,6 punti. Inoltre l’altro dato che fa il punto sull’attività manifatturiera degli Stati Uniti, ovvero l’indice Pmi stilato da Markit si è attestato a marzo a 53,3 punti, ovvero al minimo da settembre.
Così ha commentato Chris Williamson, responsabile economista presso IHS Markit:
“La forte ripresa del settore manifatturiero del periodo post elettorale, a cui abbiamo assistito alla fine dello scorso anno, sta mostrando segnali di indebolimento. La crescita della produzione è scesa al minimo in sei mesi nel mese di marzo, l’ottimismo sull’outlook si è smorzato e l’occupazione ha rallentato il passo. Sebbene i dati del sondaggio suggeriscano che il settore che produce i beni ha nel complesso chiuso un trimestre positivo, l’indebolimento di febbraio e marzo non promette bene per il secondo trimestre“.
Allo stesso tempo, ha fatto notare Williamson, “se i numeri relativi all’attività economica invitano le autorità monetarie (della Fed) a essere ‘colombe’, la componente dei prezzi favorisce i falchi. Le pressioni inflazionistiche sono salite al record in due anni e mezzo, nonostante la flessione, nel mese, dei prezzi del petrolio”. Aumentano così i timori in Usa su una possibile stagflazione.
Notizie poco confortanti sono arrivate anche con la pubblicazione delle vendite di auto, relative al mese di marzo.
GM ha assistito a una crescita di appena +1,6%, rispetto alle stime, che parlavano di un balzo del 9,6%. Il totale di auto vendute a marzo è stato pari a 256.224 unità.
Male anche le quotazioni di Ford, dopo che il colosso ha comunicato un calo delle vendite di ben -7,3%. il risultato è stato tuttavia migliore delle attese, con gli investitori che avevano previsto una flessione maggiore, pari a -8,2%.
La grande sorpresa ha visto protagonista FCA, con le immatricolazioni degli Stati Uniti che sono scivolate a marzo del 5% a 190.254 unità. Ma il titolo FCA sconta anche l’arrivo di nuove accuse tedesche sui motori diesel.