Unipol scatta in Borsa, via al riassetto con bad bank: 3 miliardi crediti in sofferenza
Parte il riassetto di Unipol e il mercato brinda, premiando il titolo con un rally 4% circa a 3,89 euro. A scontare la carrellata di annunci arrivata in mattinata è invece la controllata UnipolSai, che cede -2%, a 1,943 euro.
Grandi cambiamenti in vista per il gruppo bolognese che, in un comunicato, ha reso noto che il cda ha approvato un “progetto di razionalizzazione del comparto assicurativo”, che implica il trasferimento alla controllata UnipolSai delle partecipazioni detenute in Unisalute, Linear e, “qualora ne ricorrano le condizioni e i presupposti”, anche di una parte pari al 63,39% di Arca Vita.
Il riassetto prevede anche un’operazione di pulizia del bilancio, attraverso la creazione di una bad bank, in cui confluiranno i crediti in sofferenza di Unipol Banca, per un valore di circa 3 miliardi di euro.
Tutto ciò, tende a precisare l’amministratore delegato Carlo Cimbri, “senza chiedere un soldo agli azionisti”, e il riferimento a quanto hanno fatto le altre banche italiane è esplicito: “non mi pare che ci sia in Italia alcuna banca” che abbia risolto il problema degli NPL “senza ricorrere successivamente al mercato”.
Detto questo, una cosa che si vuole evitare assolutamente è che il carico degli NPL venga svenduto, come sta accadendo in generale in un mercato in cui sono sempre di più le banche che, messe sotto pressione dalla Bce, cedono la massa dei loro crediti deteriorati a prezzi stracciati.
Cimbri precisa a tal proposito che “la bad bank avrà in carico i 3 miliardi di crediti in sofferenza a 20 centesimi”, ma aggiunge anche che non intende vendere questi asset, per quanto non performanti, a quella cifra:
“Non è un valore a cui cedere il credito fuori dal gruppo”, e la nostra intenzione è quella di lavorare con una struttura dedicata, al fine di ottimizzare quanto più possibile il recupero e il ripristino del valore dei crediti”.
Ancora, Cimbri spiega che il riassetto “non ha impatti economici sul gruppo Unipol e un impatto marginale su UnipolSai”, anche perchè le due operazioni (bad bank e trasferimento partecipazioni) si compenseranno: “da una parte la società recepirà le valutazioni conseguenti agli accantonamenti per la banca, per poco meno di un miliardo, che avranno effetti sul conto economico per circa 700 milioni di perdita netta”; e dall’altra parte ci sarà il “plusvalore della cessione delle partecipazioni nei rami vita che passano a UnipolSai”.
Una buona notizia per gli azionisti, in quanto i target sul dividendo previsti nel piano industriale “sono confermati”, mentre sui dividendi dell’esercizio in corso, “valuteremo, ma questo non dipenderà dalle operazioni”.
Sulle altre questioni che interessano Unipol, in particolare Arca, Cimbri ha reso noto che Unipol è in “fase avanzata di discussione” con Bper Banca (che detiene il 19,67%) e Banca Popolare di Sondrio (14,84%) per il rinnovo degli accordi e con la speranza di individuare “le condizioni per trasferire anche Arca sotto il controllo diretto di UnipolSai”. Così come dal cda emerge che è stata approvata la disdetta dell’accordo di distribuzione in essere con Banco Bpm in Popolare Vita.
Cimbri esclude una fusione tra Unipol e Unipolsai e in conference call gela anche i rumor di mercato, affermando è “assolutamente destituita da qualsiasi fondamento” l’indiscrezione secondo cui Unipol avrebbe chiesto a Bankitalia di incrementare la partecipazione in Bper Banca, al momento pari al 10%: “Non abbiamo avanzato nessuna richiesta di incremento della partecipazione né abbiamo mai pensato di farlo”
Unipol, AD Cimbri spiega la strategia
Cimbri è chiaro nel definire la propria strategia:
“Auspico rinasca la gamma di banca assicurazione che completa il proprio perimetro di attività nel settore assicurativo. Se ci saranno le condizioni ne parleremo nei prossimi mesi”.
In ogni caso:
“Il riassetto del comparto assicurativo è evidente e chiaro: dopo aver completato il processo di integrazione delle diverse attività del gruppo di Fondiaria Sai che abbiamo acquisito nel 2012, intendiamo fare un ulteriore passaggio finale per dare al gruppo una chiara configurazione e creare la condizione per una maggiore e più efficace gestione integrata di tutte le nostre attività”. E ciò può avvenire mettendo “sotto diretto controllo della capogruppo tutte le attività assicurative, quindi eliminare una duplicità di interessi che in parte oggi si crea”.
Dal momento che ora “sono arrivate le condizioni, UnipolSai può sviluppare le migliori strategie di sviluppo del comparto assicurativo, di offerta multicanale integrata, di maggiore efficienza ed efficacia del nostro modo di stare sul mercato”.