L’Unione europea mette alla sbarra gli speculatori: arriva il passaporto per gli hedge fund

Alla sbarra gli speculatori. I ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno fatto approvato all’unanimità le nuove regole per gli hedge funds e il private equity. Il nuova intesa si articola su regole che si snodano lungo due binari: quello della trasparenza e della gestione dei rischi. Il nuovo quadro regolatorio per i fondi speculativi comprende anche un “passaporto” europeo per i fondi dei Paesi terzi, che sarà introdotto nel 2013 per i fondi europei e nel 2015 per i fondo dei paesi terzi.
E’ un significativo passo avanti perché sull’affaire passaporto Ue si era incentrato lo scontro tra Francia, capofila della linea dura contro i fondi speculativi, e Gran Bretagna, sede dell’80% degli hedge funds europei. Come sottolineato da Didier Reynders, ministro delle Finanze belga e presidente di turno dell’Ue, l’importanza dell’intesa è tutta racchiusa in un must: va “a protezione degli investimenti e dei consumatori, nel quadro della nuova architettura finanziaria” che l’Ue sta delineando dopo la crisi.
Tali fondi “dovranno meritare il passaporto, che sarà dato solo dopo aver ricevuto le necessarie
garanzie sulla gestione del rischio”, ha spiegato il commissario al Mercato Interno, Michel Barnier, che ha precisato di voler “rassicurare gli Usa, preoccupati dalle nostre nuove regole”. A marzo scorso gli Usa avevano accusato di protezionismo la Ue che stava discutendo le nuove regole sui fondi. L’accordo sulla direttiva che introdurrà le nuove norme – ha precisato il ministro – è stato trovato “all’unanimità”.
Sono molti gli elementi essenziali che sono stati mantenuti, ha rivendicato Barnier, elencandoli: “una copertura molto ampia, regole solide, un’accresciuta trasparenza, una migliore protezione degli investitori”. “Questo accordo – ha concluso il commissario al Mercato Interno – se sarà confermato dal Parlamento, sarà la base di una regolamentazione efficace ed intelligente per i gestori dei fondi alternativi”. Ieri sono cadute le riserve della Gran Bretagna, roccaforte dei fondi speculativi che agiscono nella Ue. Ma le armi non sono ancora deposte del tutto: la direttiva dovrà passare ora al vaglio del Parlamento europeo. L’Europarlamento si pronuncerà a novembre.