Unicredit cerca sponda utili 3° trimestre per dare fiato a super rally +65% Ytd. Preview e tp degli analisti
Al via la settimana più intensa del trimestre sul fronte earning season, con test conti per colossi di Wall Street quali Apple, Alphabet, Amazon, Meta e Microsoft. Anche in Italia si entra nel vivo con Intesa Sanpaolo che aprirà le danze tra le banche diffondendo i conti giovedì 31 ottobre.
Orcel non toglie piede dall’acceleratore
Per l’altra big bancaria, Unicredit, bisognerà attendere settimana prossima in quanto l’istituto milanese ha rinviato al 5 novembre il cda sui conti del terzo trimestre. Il release dei conti è previsto il giorno successivo, il 6 novembre, prima dell’avvio delle contrattazioni. Riflettori puntati sulla capacità di stare dietro al ritmo di utili record dei trimestri precedenti, ma anche a ogni singola indicazione che arriverà in merito alla partita che Unicredit sta giovando in Germania. Il gruppo bancario guidato da Andrea Orcel ha infatti costruito una posizione nel capitale di Commerzbank del 21% e punta a salire ancora una volta che arriverà dalla Bce il nulla osta a salire ancora nel capitale.
Le ultime indiscrezioni vedono Orcel al lavoro per preparare un’offerta totalitaria sulla seconda maggiore banca tedesca attraverso un’Offerta pubblica di scambio (Ops) dopo che arriverà il nulla osta della Bce per salire ulteriormente nel capitale. Orcel ha sempre detto che gli scenari possibili sono diversi e attualmente Unicredit si pone come semplice investitore, ma tra le righe il banchiere romano ha fatto sempre intendere che l’intenzione è quella di estrarre il maggior valore possibile dall’operazione attraverso una fusione. “Crediamo che metterci insieme e creare qualcosa di più grande aggiungerebbe molto valore per i due istituti, i loro azionisti, dipendenti e clienti, la Germania e la stessa Europa”, sono state le parole perentorie di Mr dealmaker.
Preview terzo trimestre di Unicredit
L’istituto di piazza Gae Aulenti è atteso continuare a macinare utili anche se in rallentamento rispetto al trimestre precedente. Il consensus disponibile sul sito di Unicredit indica un utile netto di 2,24 miliardi, che si raffronta con l’utile trimestrale record di 2,7 mld del trimestre precedente. I ricavi sono visti a 5,93 miliardi, il margine d’interesse netto a 3,5 miliardi e le commissioni nette pari a 1,95 miliardi. Attesa la conferma del trend di forte riduzione dei costi operativi (-2,3 miliardi), in linea con quanto evidenziato nel secondo trimestre, in virtù principalmente per il calo dei costi del personale (-1,45 mld).
Focus anche sulla posizione di capitale. Le stime compilate dall’azienda mostrano che il rapporto CET1 potrebbe essere del 15,9% nel terzo trimestre, circa 30 bps in meno rispetto al secondo trimestre.
Intero 2024 oltre muro dei 9 miliardi, nel 2025 incognita tassi
Guardando all’intero 2024 gli analisti indicano un utile di 9,28 miliardi. Un mese fa il ceo Andrea Orcel ha aggiornato il target di utili per l’intero anno indicando un risultato netto superiore ai 9 miliardi, migliorando di 500 milioni l’indicazione contenuta nell’ultima guidance della banca. Sui dividendi, il ceo ha indicato una crescita del payout dal 40% al 50% a partire dal 2025.
Orcel si è detto fiducioso nella capacità della banca di assorbire gli effetti del ciclo dei tassi e del calo dell’attività in Russia e superare i 9 miliardi di utile anche nel 2025. UN target che rischia di diventare più sfidante alla luce dell’evoluzione dei tassi verso il basso e le attese di una Bce più attiva in tal senso con il mercato che nelle ultime settimane sta puntando sulla possibilità di un taglio di ben 50 punti base a dicembre.
Titolo Unicredit scatenato nel 2024
Da inizio anno il titolo Unicredit segna un balzo del 65% e viaggia sui massimi degli ultimi 13 anni sopra la soglia dei 40 euro e una market cap di quasi 64 miliardi, che sommata a quella di Commerzbank (19,3 mld) ne farebbe il primo gruppo bancario europeo per valore sopravanzando colossi quali Bnp Paribas, Santander e Intesa.
Tra gli analisti prevalgono ancora i buy sul titolo nonostante il rally dell’ultimo anno. Il 73,9% dice buy, il 26,1% è hold, mentre non è presente nessun sell. Il prezzo obiettivo medio indicato è di 45,59 euro, con un rendimento potenziale del 13,5% rispetto ai livelli attuali.