Notizie Notizie Italia Unicredit ragiona sul dopo Ermotti: la nomination di Mustier (ex SocGen) divide gli analisti

Unicredit ragiona sul dopo Ermotti: la nomination di Mustier (ex SocGen) divide gli analisti

26 Gennaio 2011 10:06

A Piazza Cordusio prende corpo il dopo Ermotti. Quella del banchiere di Lugano, che da aprile siederà in Ubs come presidente e a.d dell’area Emea, è una delle caselle – di importanza strategica – rimaste vacanti dopo la ridefinizione, negli ultimi mesi, degli assetti di vertice e, a cascata, di alcuni ruoli chiave all’interno di Unicredsit. In più di un’occasione, è stato lo stesso amministratore delegato della banca di Piazza Cordusiom, Federico Ghizzoni, a ricordare che l’istituto è alla ricerca, per la divisione di una personalità di rilievo. Tra gli analisti c’è chi ha gridato allo scandalo, dicendo che la lentezza delle decisioni sulla sostituzione di Ermotti è piuttosto sorprendente e da valutare negativamente. Ma adesso i tempi per una scelta potrebbero essere maturi.


Nella short list di tre nomi per il dopo-Ermotti, in UniCredit è spuntata la pista francese con la nomination di Jean-Pierre Mustier, ex capo dell’investment banking di Societè Generale. E’ Il Sole 24 Ore questa mattina a rimettere sull’on l’interruttore della speculazione. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano di Confindustria, la scelta del successore di Ermotti alla guida del corporate & investment banking di UniCredit potrebbe approdare già la settimana prossima all’esame del comitato nomine di UniCredit, che poi proporrà la nomina del banchiere francese al board della settimana successiva. Le tre candidature sono tutte di profilo internazionale, secondo l’impostazione voluta dal presidente Dieter Rampl, e l’intenzione è di chiudere entro metà febbraio. Questione di giorni, dopo mesi di lunga attesa?


Secondo alcuni analisti interpellati da questa testata il possibile arrivo di Mustier alla guida della divisione Cib sarebbe una notizia da valutare positivamente grazie alla sua personalità definita “visionaria e carismatica” in cui c’è chi rivede qualità all’Alessandro Profumo. “E’ il banchiere più bravo d’Europa”, argomenta convinto un esperto di una primaria banca, che preferisce mantenere l’anonimato. “La possibilità che approdi all’Unicredit appare limitata, ma non è detto che le trattative abbiano un esito positivo. Mustier è un visionario molto simile a Profumo: è una di quelle persone in grado di parlare agli investitori internazionali e farli credere nel progetto unicredit. Di negativo – osserva ancora l’analista – c’è il fatto che ha passaporto francese, un particolare che non deve sfuggire in quanto Unicredit è una banca con una forte impronta italo-tedesca”.
 
C’è chi osserva che il mercato potrebbe vedere questa investitura come un commitment a favore dell’investment banking. Ma in realtà c’è anche chi non è entusiasta alla soluzione Mustier, ricordando l’affaire del trader infedele Jerome Kerviel, che costò proprio a Mustier la pole position alla poltrona di ad in SocGen. Lasciando il toto nomine e i suoi scenari più o meno verosimili, sempre questa mattina riaccende l’attenzione sul dossier Pioneer Il Messaggero. Il quotidiano della Capitale scrive che l’ipotesi di un’alleanza con Eurizon (Intesa) per formare un polo tutto italiano del risparmio gestito, sarebbe nata in un colloquio tra Corrado Passera e Federico Ghizzoni, i numeri uno di Intesa e Unicredit, avvenuto subito dopo le feste di fine anno. Passera avrebbe messo a studiare il dossier Mauro Micillo, plenipotenziario di Eurizon Capital. Stamattina Passera si è smarcato dalla speculazione: interpellato da Radiocor a margine delle riunioni del World Economic Forum a Davos, in merito alle dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, che si è detto favorevole all’integrazione tra le società di gestione del risparmio Pioneer (Unicredit) ed Eurizon (Intesa), ha detto: “Da italiano tifo perchè riescano a fare questa operazione…Non c’entra il mio essere azionista di Intesa”.


“Ieri Guzzetti della Fondazione Cariplo, tra I primi azionisti di Intesa si è espresso a favore di un merger tra Pioneer ed Eurizon”, ricordano anche gli analisti di Intermonte in un report fresco di stampa in cui hanno ribadito il giudizio neutral su Unicredit indicando il target di 1,85 euro. “L’opzione potrebbe guadagnare terreno come alternativa alle offerte vincolanti che presto dovrebbero essere presentate da operatori esteri – spiegano alla sim milanese – . Secondo noi questo scenario borsisticamente sarebbe meno positivo per Unicredit rispetto ad un merger con un player estero, avendo meno la connotazione di una cessione e più di un’operazione di sistema”. Tre gruppi sarebbero stati ammessi alla due diligence della società di gestione del risparmio del gruppo: si tratta dell’inglese Resolution e delle francesi Amundi, la joint venture tra Credit Agricole e SocGen, e Natixis. In attesa di novità concrete Unicredit guadagna in Borsa lo 0,71% scambiando a 1,84 euro.