Notizie Notizie Italia Unicredit rafforza la struttura patrimoniale

Unicredit rafforza la struttura patrimoniale

6 Ottobre 2008 07:19

La lunga e altalenante settimana di Unicredit, che ha toccato lunedì scorso a Piazza Affari i minimi degli ultimi dieci anni, è culminata domenica con un consiglio di amministrazione straordinario fiume durato oltre cinque ora e mezza, convocato in tutta fretta per varare un maxi piano di interventi per rafforzare la base patrimoniale.

E la giornata odierna è iniziata presto per piazza Cordusio, che prima dell’apertura dei mercati ha tenuto una conference call per spiegare i dettagli dell’operazione e durante la quale Alessandro Profumo, numero uno della banca italiana, ha precisato che un aumento di capitale è atteso tra dicembre e gennaio.

Dopo la ridda di voci che si sono rincorse la scorsa ottava nelle sale operative, dalle dimissioni dello stesso Profumo a possibili Opa dal Santander, ieri il cda ha dato il via libera a un piano di misure per un ammontare complessivo di 6,6 miliardi di euro. Secondo quanto si apprende da una nota stampa diramata in serata, Unicredit stima che il Core Tier 1 ratio Basilea II (che era del 5,7% a fine giugno 2008) raggiungerà un livello del 6,7% a fine anno rispetto all’obiettivo indicato in precedenza del 6,2% (Basilea II) come effetto combinato degli interventi di rafforzamento della base patrimoniale, dell’attuazione di una serie di misure di controllo dei costi e dell’esecuzione di altre operazioni straordinarie in atto o già programmate.
“Questa operazione fa di UniCredit uno dei gruppi con il più elevato livello di patrimonializzazione in Italia – commenta a caldo Dieter Rampl -. Il sostegno convinto dato dai nostri principali azionisti al piano di rafforzamento del capitale è un chiaro messaggio di fiducia nel Gruppo, nel suo modello di business diversificato e nella sua solidità finanziaria”.


Ma vediamo nel dettaglio l’operazione. Le azioni di rafforzamento del capitale includono il pagamento del dividendo relativo al 2008 in nuove azioni, per un ammontare complessivo atteso pari a 3,6 miliardi di euro; il collocamento di strumenti convertibili Core Tier 1 (cashes) per complessivi 3 miliardi presso un gruppo di investitori istituzionali. L’ammontare dipenderà dalla quota non sottoscritta di un aumento di capitale destinato a tutti gli azionisti.


Si attende ora l’assemblea straordinaria di Unicredit, in programma a novembre, chiamata ad approvare l’emissione delle nuove azioni ordinarie al servizio di tali strumenti finanziari. L’intento è quello di di concludere l’operazione prima possibile e in ogni caso entro il primo trimestre 2009 subordinatamente con l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie. L’assemblea straordinaria dovrà dare il nulla osta a un aumento di capitale per complessivi 973 milioni di nuove azioni ordinarie a un prezzo pari a 3,083 di euro per azione (il prezzo di riferimento alla chiusura della seduta di Borsa Italiana dello scorso 3 ottobre) che include un sovrapprezzo di 2,583. Il volume degli strumenti che verranno emessi sarà ridotto pro-rata in relazione ai diritti di sottoscrizione esercitati dagli azionisti.


Ma non è tutto. Alla luce dell’incerta e drammatica situazione del mercato finanziario il cda ha anche rivisto al ribasso le previsioni di utili: la banca guidata da Alessandro Profumo prevede di archiviare l’anno in corso con un risultato netto in flessione del 25%, attestandosi a 5,2 miliardi di euro.
Adesso, si attende la risposta dei mercati. Il titolo Unicredit comincerà a scambiare alle 10.