Unicredit maglia nera tra le banche nel 2018, ma l’83% degli analisti dice Buy

Non è stato certamente un anno proficuo in Borsa per Unicredit. Oggi sta andando in scena l’ennesima giornata difficile in Borsa con il titolo scivolato ai minimi a oltre due anni . A soffrire è tutto il settore bancario, già ieri affossato dalle vendite sui crescenti timori del concretizzarsi nel corso del prossimo anno di uno scenario di recessione a livello globale.
Il titolo dell’istituto guidato da Jean Pierre Mustier è arrivato a cedere quasi il 5% con una forte accelerazione al ribasso dopo che il titolo ha violato al ribasso la soglia dei 10 euro per la prima volta da novembre 2016.
Dai picchi di aprile a 18,21 euro, il titolo dell’istituto di piazza Gae Aulenti ha ceduto oltre il 45% e il saldo da inizio anno è di -36%, tra i peggiori dell’intero Ftse Mib (solo Azimut fa peggio con -40,7%). L’altra big bancaria Intesa Sanpaolo sta riuscendo a “contenere” il passivo 2018 a -31%.
Nessun Sell tra gli analisti, potenziale upside del 63%
Gli analisti vedono ampio spazio di ripresa dei corsi azionari di Unicredit. Dal consensus raccolto da Bloomberg ben l’83,3% degli analisti dice Buy, mentre solo il 16,7% consiglia Hold e nessuno dice Sell. Il prezzo obiettivo medio indicato è 16,22 euro, con un potenziale upside del 63% rispetto ai livelli attuali.
Le parole di Bini Smaghi (SocGen)
Intanto a livello europeo il presidente di Societe Generale, Lorenzo Bini Smaghi, è tornato a parlare di scenari di M&A. Intervistato da Les Echos, il banchiere italiano ha rimarcato che le condizioni normative e politiche attualmente non consentono alle banche europee di crescere attraverso il consolidamento e competere con i rivali statunitensi e cinesi. A una domanda sulla possibilità di una fusione con UniCredit, Bini Smaghi ribadisce che la banca transalpina ha già detto chiaramente che una simile transazione “non era rilevante nel contesto attuale”.