Unicredit: Goldman Sachs vede potenziale risalita del 90%, ma dovrà rafforzare capitale per almeno 6,7 miliardi
Situazione complessa e alti rischi diluizione, ma ai livelli attuali Unicredit rappresenta comunque un’interessante opportunità. Gli analisti di Goldman Sachs hanno rivisto pertanto oggi la loro raccomandazione su Unicredit portandola a buy dal precedente neutral con prezzo obiettivo a 3,5 euro, circa il 90% sopra i livelli a cui è sprofondato il titolo nelle ultime sedute.
La Brexit ha aumentato notevolmente le pressioni sul sistema bancario italiano con l’emerge della possibilità concreta di pacchetti di ricapitalizzazione sotto la regia del governo italiano. Non c’è ancora chiarezza su quale sarà la soluzione definitiva e secondo Goldman Sachs l’intero sistema bancario italiano necessita di capitali addizionali, ipotizzando in conservativo CET1 del 12%, tra 20 miliardi (scenario positivo) e 38 miliardi di euro (scenario avverso).
La banca d’affari statunitense ritiene che Unicredit sarà costretta a effettuare interventi per rafforzare il capitale tra 6,7 mld e massimi 9,6 miliardi, ma ritiene che la valutazione di Unicredit sia comunque interessante anche prima che venga presa qualsiasi ulteriore iniziativa per migliorare la performance del gruppo. Secondo Goldman Sachs il potenziale rischio di diluizione sia già ben scontato nei prezzi con Unicredit che risulta il secondo titolo più cheap sulla base del P/E 2017.
I due principali catalyst sono, a detta di Goldman, il cambio della guida con la nomina di Jean Pierre Mustier che suggerisce un nuovo approccio strategico del gruppo che può far leva su un ampio margine di miglioramento sul fronte dei costi e inoltre possiede asset preziosi da valorizzare. In secondo luogo il potenziale per una risoluzione finale a livello di sistema dei problemi NPL può essere positivo per tutte le banche italiane. “Tenuto conto della valutazione bassa di Unicredit, il titolo ha un significativo spazio di re-rating”, conclude Goldman sachs.