Notizie Notizie Italia Per Unicredit l’Est Europa resta cruciale, ma analisti studiano aree meno profittevoli

Per Unicredit l’Est Europa resta cruciale, ma analisti studiano aree meno profittevoli

19 Novembre 2010 10:53

“Il Centro ed Est Europa sono cruciali per Unicredit, continueremo a crescere, soprattutto in Russia, Polonia, Croazia, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca e Turchia, ma nei Paesi più piccoli e dove abbiamo una quota di mercato più bassa potremmo valutare una riconfigurazione delle attività”. Il direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro, in un’intervista a La Stampa torna a ribadire la strategia delineata recentemente dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni. Con una precisazione: nessun piano è stato definito al momento, tutto è ancora avvolto nella fase dei ragionamenti e delle riflessioni.


E sono proprio quei ragionamenti ad aver messo in allerta il mercato. E forse non solo. Sui nomi dei Paesi sui quali Unicredit studierebbe un riassetto Nicastro preferisce non sbilanciarsi, potrebbe essere fatta presto chiarezza: qualche dettaglio è, infatti, atteso il prossimo 2 dicembre, quando a Londra i vertici di Unicredit presenteranno l’investor day, dedicato guarda caso all’Europa Centrale e Orientale.


Al di là della velocità con cui sono state indicate le nuove deleghe, secondo l’ultimo tam tam di Borsa, regna ancora parecchia incertezza in materia strategica. Così c’è chi starebbe pensando di sfruttare la situazione. Alcuni grandi istituti europei potrebbero approfittare di questa fase di “debolezza” in Piazza Cordusio per sferrare un attacco sul network che Alessandro Profumo ha costruito nell’Est d’Europa. I primi indizi puntano il dito sull’inglese Hsbc, che avrebbe assoldato alcuni legali in Italia per studiare da vicino il dossier. In realtà l’istituto britannico non sarebbe il solo a valutare l’affaire. In passato anche il Banco Santander aveva studiato l’istituto italiano.


Di certo l’argomento fa discutere. Anche gli analisti di Goldman Sachs lo hanno approfondito. In uno studio recente la banca d’affari ha individuato come aree meno profittevoli per Unicredit il Kazakhstan, dove l’indice di redditività del capitale (Roe) nei primi sei mesi del 2010 è negativo per il 67%, l’Ucraina dove il Roe è 0% e i Paesi Baltici dove il Roe è a -8% nonché la quota di mercato è molto bassa, compresa tra l’1 e l’1,5 per cento. Il titolo Unicredit segue l’onda del mercato: in questo momento cede l’1,56% a 1,704 euro.