Notizie Notizie Italia Unicredit non molla Bpm: Orcel vede Caltagirone e si apre spiraglio con governo. Boom di utili per l’altra preda Commerz

Unicredit non molla Bpm: Orcel vede Caltagirone e si apre spiraglio con governo. Boom di utili per l’altra preda Commerz

9 Maggio 2025 09:39

Mentre la preda Banco Bpm ha sfornato utili record, Unicredit medita se procedere nel percorso ad ostacoli per la conquista di Piazza Meda. Riflettori quindi puntati sul cda di domenica dal quale, oltre all’approvazione dei conti trimestrali, c’è attesa per una indicazione se l’Ops su Bpm andrà avanti o meno. Intanto da Francoforte arrivano conti molto positivi anche dell’altra potenziale preda, Commerzbank.

Spiragli di trattativa dal governo e Orcel incontra Caltagirone

Unicredit deve fare i conti in primo luogo con le dure prescrizioni Golden Power imposte dal governo. Se fino a qualche giorno fa il governo appariva fermamente intenzionato a non alleggerire le condizioni imposte a UniCredit per continuare l’acquisizione di Banco Bpm, adesso qualcosa sembra muoversi con la maggioranze divisa sul da farsi e quindi qualche spiraglio di trattativa. Il ceo di Unicredit Andrea Orcel ha chiesto al comitato Golden power chiarimenti sull’applicazione dei paletti e stando a quanto riporta oggi il Corriere sembra che un ruolo nella mediazione lo abbiano avuto alcuni advisor legali. Ieri il sito Dagospia ha riportato di un incontro tra Orcel e Francesco Gaetano Caltagirone, imprenditore romano che vanta partecipazioni importanti in Mps, Mediobanca e Generali. Caltagirone, accreditato di buoni rapporti con l’esecutivo, potrebbe trovare sintonie con Orcel nelle altre partite attualmente aperte e ha già incassato l’appoggio di Unicredit alla sua lista alla scorsa assemblea delle Generali.

Unicredit, che inizialmente avrebbe dovuto riunire il cda il 6 maggio, domenica potrà valutare il da farsi sull’Ops con già sotto mano i riscontri arrivati dalla trimestrale di Bpm, che ha evidenziato utili record per 511 milioni alzando la guidance 2025. Da piazza Gae Aulenti si guarda però a quanto impatterà sui ratio patrimoniali l’operazione Anima che potrebbe far scendere il Cet1 di Bpm ben sotto il 13%. In generale però i conti di Bpm hanno sorpreso in positivo come sottolineato in coro dagli analisti.

Cosa attendersi quindi domenica? All’ordine del giorno c’è solo l’approvazione dei risultati al 31 marzo, ma nei giorni scorsi si era diffusa più di una voce su un possibile clamoroso passo indietro con la rinuncia all’Ops. Ad oggi questa opzione appare difficile da immaginare viste le interlocuzioni in atto con il governo per alleggerire i paletti imposti a Unicredit. Di sicuro, l’ad Orcel potrebbe decidere di mandare dei ‘segnali di fumo’ con qualche dichiarazione su Bpm direttamente nel release di lunedì mattina o durante la conference call con gli analisti.

Commerz stupisce: utile volta nel primo trimestre

Intanto, l’altra potenziale preda Commerzbank, di cui Unicredit detiene una posizione complessiva del 28%, ha sfornato oggi un utile netto di 834 milioni di euro nel primo trimestre, in crescita di quasi il 12% e superando le previsioni di consenso (698 milioni). I dati trimestrali dimostrano che “possiamo crescere anche in periodi economicamente difficili”, ha affermato Bettina Orlopp, ceo di Commerzbank.

Negli scorsi mesi Orcel aveva rimarcato che sulla partita tedesca “occorre avere pazienza” in quanto la banca dovrà avviare i colloqui con il nuovo esecutivo Merz (che ha ottenuto la fiducia in parlamento proprio questa settimana) e su questo ci “vorrà tempo”. Anche perché, dopo l’ok della Bce a salire fino al 29,9%, ci sono altre autorizzazioni da ottenere e per avere tutte le approvazioni si arriverà probabilmente all’estate o l’inizio dell’autunno.

Unicredit: ecco cosa attendersi dai conti del 1° trimestre 2025

Tornando ai conti trimestrali di Unicredit, le stime di consensus pubblicate sul sito della banca milanese vedono il gruppo riportare un utile netto contabile di 2,36 miliardi di euro nei primi tre mesi dell’anno, in flessione rispetto ai 2,56 miliardi dello stesso periodo 2024. I ricavi sono attesi a 6,05 miliardi rispetto ai 6,37 del 1° trimestre 2024, con margine d’interesse netto a 3,49 mld e commissioni a 2,18 miliardi. A livello patrimoniale il CET1 è atteso al 15,28%.

Per l’intero 2025 le stime di consensus sono di 9,39 miliardi di profitti netti e ricavi per 24,12 miliardi.

“Ci aspettiamo un buon set di risultati, complessivamente coerente con la guidance di utile 2025 (su base standalone) sostanzialmente in linea con il 2024”, indicano gli analisti di Equita che hanno giudizio buy su Unicredit con tp a 58,5 euro e nella loro preview indicano NII a 3,46 mld (-5% t/t, -3% a/a), ricavi totali a 5,94 mld (-1%t/t, -7% a/a) e Utile netto a 2,3 mld.

Quest’anno Unicredit dovrà, come tutti gli istituti di credito, fare leva su altre voci, come commissioni o taglio dei costi, che vadano a compensare il calo del margine d’interesse. Gli analisti prevedono comunque un utile in area 9,39 miliardi. In occasione della presentazione dei conti 2024, Unicredit ha diffuso la guidance per l’anno corrente che prevede utili stabili rispetto a quelli 2024 (9,3 miliardi di euro) nonostante lo scenario macroeconomico meno favorevole. I ricavi netti sono previsti a oltre 23 miliardi, con una moderata riduzione anno su anno del margine di interesse nel 2025, che riflette le aspettative di un contesto di minori tassi di interesse e di una ulteriore compressione della Russia.