Ungheria: le misure di austerity non convincono il Fondo Monetario e l’Europa
I timori sul rischio sovrano aleggiano anche sopra Budapest. Nel fine settimana i negoziatori del Fondo Monetario Internazionale e dell’Unione Europea hanno abbandonato le trattative con l’Ungheria per la concessione di un piano di aiuti finanziari da 20 miliardi di euro. I funzionari del Fmi e della Ue hanno evidenziato che il Governo magiaro dovrà intervenire in modo più radicale per ridurre il proprio deficit e garantire maggiore rigore nei conti pubblici.
In sostanza, come annunciato dal ministro dell’Economia ungherese Gyorgy Matolcsy, il governo di Budapest si è rifiutato di varare nuove misure di austerity. Nel primo trimestre dell’anno il rapporto deficit/Pil dell’Ungheria si è attestato al 4%, in rallentamento dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sempre nei primi tre mesi del 2010 il Pil è cresciuto dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, mentre su base annua l’incremento è stato dello 0,1%. La Banca Centrale di Budapest stima una crescita dello 0,9% per il 2010, del 3,2% per il prossimo anno e del 3,9% per il 2012.
La ritirata dei funzionari del Fmi e della Ue si è subito fatta sentire sugli scambi del fiorino ungherese, che ha perso terreno nei confronti dell’euro. La moneta magiara ha lasciato sul parterre quasi 3 punti percentuali rispetto all’euro, scendendo sotto la soglia di 282 fiorini.