Ue, la Germania cede sul fondo salva-Stati. Attesa per l’Ecofin di Copenhagen
La Germania ha capitolato. Angela Merkel mostra segni di apertura al rafforzamento dei fondi salva-Stati europei, all’avvicinarsi dell’Ecofin di Copenhagen del prossimo 30 marzo, che avrà come tema principale proprio la potenza di fuoco dei firewall e le misure anti-contagio contro la crisi dell’Eurozona.
Il compromesso: EFSF e ESM insieme per 940 miliardi di euro
Stando a quanto riportato dal Financial Times, che cita fonti ufficiali di Berlino, la Germania sarebbe disposta ad aumentare temporaneamente l’entità dei fondi esistenti. Il lungo braccio di ferro tra il commissario europeo per le finanze Olli Rehn, che ha sempre sostenuto la necessità di una maggiore potenza di fuoco per i fondi salva Stati, e il cancelliere tedesco – da sempre contrario ad investire più risorse per il salvataggio dei Paesi a rischio di insolvenza – potrebbe risolversi con un compromesso.
Secondo i piani precedenti, l’esistente fondo EFSF (European Financial Stability Fund) da 440 miliardi di euro avrebbe dovuto essere sostituito a metà luglio dal meccanismo permanente di stabilità ESM (European Stability Mechanism) da 500 miliardi. Una nuova soluzione potrebbe essere quella di lasciarli entrambi in vita, almeno temporaneamente, garantendo così la disponibilità di 940 miliardi di euro a disposizione dei Paesi in difficoltà. 200 miliardi sarebbero immediatamente utilizzati per l’aiuto alla Grecia, Spagna e Portogallo; resterebbero quindi 740 miliardi di euro disponibili. La scadenza dell’EFSF – e il ritorno ad un firewall complessivo di soli 500 miliardi legati all’ESM permanente – sarebbe così solo posposta, ma per il tempo sufficiente a dotare l’Europa di un firewall tale da ispirare la fiducia del Fondo Monetario Internazionale, che sarà così maggiormente bendisposto ad aumentare i propri fondi di salvataggio fino a 1000 miliardi di dollari. Il direttore del FMI, Christine Lagarde, aveva infatti richiesto un atto di impegno convincente da parte dell’Europa, prima di garantire l’impegno internazionale.
Secondo i piani precedenti, l’esistente fondo EFSF (European Financial Stability Fund) da 440 miliardi di euro avrebbe dovuto essere sostituito a metà luglio dal meccanismo permanente di stabilità ESM (European Stability Mechanism) da 500 miliardi. Una nuova soluzione potrebbe essere quella di lasciarli entrambi in vita, almeno temporaneamente, garantendo così la disponibilità di 940 miliardi di euro a disposizione dei Paesi in difficoltà. 200 miliardi sarebbero immediatamente utilizzati per l’aiuto alla Grecia, Spagna e Portogallo; resterebbero quindi 740 miliardi di euro disponibili. La scadenza dell’EFSF – e il ritorno ad un firewall complessivo di soli 500 miliardi legati all’ESM permanente – sarebbe così solo posposta, ma per il tempo sufficiente a dotare l’Europa di un firewall tale da ispirare la fiducia del Fondo Monetario Internazionale, che sarà così maggiormente bendisposto ad aumentare i propri fondi di salvataggio fino a 1000 miliardi di dollari. Il direttore del FMI, Christine Lagarde, aveva infatti richiesto un atto di impegno convincente da parte dell’Europa, prima di garantire l’impegno internazionale.
La Finlandia da convincere
Intanto l’esecutivo di Berlino dovrà affrontare un altro ostacolo: il consenso alla creazione dell’ESM deve infatti essere votato dal Parlamento tedesco, e guadagnarsi una maggioranza di 2/3.
Al prossimo Ecofin, la nazione da convincere resterà dunque la Finlandia, l’unica che condividesse i timori della Germania sull’aumento dei fondi di salvataggio europei. Secondo quanto dichiarato al Financial Times dal primo ministro finlandese Katainen, il firewall non può essere troppo alto per non diventare insostenibile per le economie dei Paesi membri. Il premier scandinavo ha detto di avere in mente “alcuni numeri” che possono rappresentare un buon compromesso.
Venerdi prossimo dopo l’Ecofin se ne saprà di più.
Al prossimo Ecofin, la nazione da convincere resterà dunque la Finlandia, l’unica che condividesse i timori della Germania sull’aumento dei fondi di salvataggio europei. Secondo quanto dichiarato al Financial Times dal primo ministro finlandese Katainen, il firewall non può essere troppo alto per non diventare insostenibile per le economie dei Paesi membri. Il premier scandinavo ha detto di avere in mente “alcuni numeri” che possono rappresentare un buon compromesso.
Venerdi prossimo dopo l’Ecofin se ne saprà di più.