Notizie Notizie Mondo Ubs, nel 2007 perdite per oltre 4 miliardi di franchi

Ubs, nel 2007 perdite per oltre 4 miliardi di franchi

14 Febbraio 2008 08:11

Attese rispettate, suo malgrado, per Ubs. Come preannunciato il 30 gennaio scorso, la banca elvetica ha archiviato il 2007 con una perdita di 4,384 miliardi di franchi, registrando una perdita che nel solo quarto trimestre ha toccati i 12,451 miliardi. Nello stesso periodo del 2006 la banca aveva invece registrato un utile netto di 3,407 miliardi.
Accusato principale della perdita il segmento delle attività connesse con i mutui Usa. “La maggior parte della attività di fixed income currencies and commodities (reddito fisso, valute e commodities) sono state penalizzate dalla crisi dei mercati creditizi”, si legge nella nota con cui il gruppo elvetico ha presentato i risultati del quarto trimestre 2007. Negli ultimi tre mesi del 2007 infatti Ubs ha registrato perdite pari a 13,7 miliardi di dollari (15,6 miliardi di franchi) derivanti dalle posizioni connesse ai mutui residenziali statunitensi. Tali perdite hanno superato la solida performance delle altre attività.
«Il 2007 è stato uno degli anni più difficili della nostra storia. Nel primo semestre, Ubs ha conseguito un utile netto di 8,897 miliardi di franchi, mettendo a segno un primato per il periodo. Così, nonostante la maggior parte delle nostre unità abbiano continuato ad essere molto redditizie, il grave e improvviso deterioramento del mercato immobiliare statunitense e la nostra ampia esposizione ai titoli e ai derivati connessi ai mutui subprime ci hanno fatto registrare una perdita per l’esercizio 2007», ha commentato Marcel Rohner, chief executive officer di Ubs.
Nello specifico, nel quarto trimestre Ubs ha accusato perdite connesse a:
o mutui ipotecari residenziali subprime Usa: 10,8 miliardi di dollari (12,3 miliardi di franchi) – ampiamente riconducibili a perdite subite su tranche Super Senior di titoli obbligazionari garantiti da crediti (CDO). L’esposizione Ubs al subprime comprende inoltre titoli garantiti da ipoteche su immobili residenziali e componenti di programmi di credito strutturato (Reference-Linked
Notes);
o mutui ipotecari Alt-A (profilo di rischio tra il prime e subprime) Usa: 2 miliardi di dollari (CHF 2,3
miliardi) – cartolarizzazione di mutui ipotecari residenziali (RMBS), e CDO garantiti da RMBS USA (RMBS CDO). La posizione Alt-A di UBS è principalmente composta da RMBS con rating AAA, garantiti da ipoteche di primo grado;
o copertura assicurativa su RMBS CDO USA, acquistata presso assicuratori del credito: 871 milioni di dollari (CHF 993 milioni) – riguardante principalmente contratti derivati di tipo CDS acquistati da un assicuratore di credito il cui rating è stato abbassato a “non-investment grade”.
Nel quarto trimestre Ubs ha anche registrato perdite pari a 0,5 miliardi di dollari (CHF 0,6 miliardi) relative a posizioni connesse al mercato immobiliare commerciale statunitense e di 0,2 miliardi di dollari (CHF 0,2 miliardi) in impegni di sottoscrizione ad alto grado di leva finanziaria. Ubs dispone di una solida base di capitale, in termini assoluti e rispetto ai concorrenti.
Nel corso della prossima assemblea generale straordinaria del 27 febbraio 2008 verranno sottoposte all’approvazione degli azionisti le seguenti misure: l’emissione di obbligazioni obbligatoriamente convertibili (mandatory convertible notes) e la corresponsione di un dividendo in azioni (anziché di un dividendo in contanti).
Le previsioni per il 2008 non sono ottimistiche. Ubs prevede infatti che il 2008 sarà un altro anno difficile. “Nelle prime settimane del 2008 i mercati azionari a livello mondiale hanno accusato una flessione media del 12% e, a fronte della crescente avversione al rischio degli investitori, i differenziali creditizi hanno seguitato ad ampliarsi. I dati economici hanno mostrato segnali di deterioramento soprattutto, ma non solo, negli Stati Uniti”. Dubbi anche sui tagli ai tassi d’interesse praticati dalla Fed: “La Federal Reserve ha abbassato i tassi d’interesse. Una tale manovra di politica monetaria è volta ad allentare le pressioni sull’economia sia reale che finanziaria, ma è tuttora incerto il momento in cui ciò si concretizzerà.