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Mobile World Congress, occhi puntati sulle piattaforme come Android

13 Febbraio 2008 09:05

Troppo riduttivo definirli solo cellulari, quelli di nuova generazione non saranno solo degli apparecchi per ricevere le telefonate, ma un oggetto multifunzione. Basta prendere un aereo fino a Barcellona e fare un salto al Mobile World Congress (dall’11 al 14 febbraio), la principale fiera al mondo di telefonia mobile, per capire e toccare con mano l’evoluzione dei telefonini.


Un vero e proprio fenomeno di successo che trova conferma anche nei numeri. Nel corso del 2007 sono stati circa 2,8 miliardi i cellulari utilizzati e per il 2008 le prospettive sono ancora più rosee con una cifra che si aggira intorno ai 3,1 miliardi. Previsioni che sono state snocciolate da Carolina Milanesi responsabile del settore telefonia mobile di Gartner, società di analisi di mercato. In crescita anche le vendite di telefonini, che passeranno dal miliardo e cento, registrate lo scorso anno, a un miliardo e duecento stimate il 2008. Cifre da capogiro che crescono di anno in anno grazie all’apporto dei Paesi Emergenti. In primis Cina e India, ma anche Bangadlesh e Pakistan, che continuano la loro corsa all’aggiornamento tecnologico.

La nuova parte del mondo che trascina il mercato dei cellulari è l’Africa. Dalla Tanzania al Marocco dal Sudafrica alla Nigeria gli stati del Continente nero non vogliono farsi trovare impreparati all’appuntamento con la storia: nel 2010 i Campionati del mondo di calcio si disputeranno in Sudafrica (per la prima volta questa manifestazione sarà ospitata da un paese africano).

 

Al Mobile World Congress di Barcellona l’attenzione è rivolta essenzialmente al contenuto. E quindi spazio alla musica, video e all’internet provider. È questo il giudizio della responsabile del settore mobile per Gartner. In questo contesto si inserisce perfettamente Android. Proprio il lancio di questa piattaforma da parte di Google, ha fatto sì che Linux tornasse alla riscossa con il suo prototipo. Insomma, un ultimo atto di disperazione perché negli ultimi tempi c’erano stati solo tanti annunci ma nulla di più.

Anche nel mondo dei cellulari i riflettori rimangono puntati alle piattaforme. Lo conferma l’accordo tra Microsoft e Sony Ericsson. Un’occhio di riguardo rimane sempre verso l’usabilità e il rendere sempre più semplice e immediato l’utilizzo da parte dell’utente.

Tra i colossi della telefonia mobile presenti nella città catalana non sono arrivate novità di rilievo da Nokia, che domina il mercato con una quota di mercato pari al 38,1%. Il gruppo finlandese ha solo timidamente accennato il lancio entro la fine dell’anno di uno nuovo device con schermo tattile. Tattica vincente non si cambia, dunque nel quartier generale di Espoo. Per Carolina Milanesi le mosse ben congeniate di Nokia sono sempre le stesse: arrivare un po’ in ritardo rispetto agli altri “rivali”, ma con un prodotto vincente, studiato nei minimi particolari. “Per Nokia il prodotto che realizzano non deve essere mediocre, ma deve avere tutte le carte in regola perché la sfida principale è con l’iPhone”, aggiunge l’analista.


L’economia internazionale appare ancora incerta e titubante, inevitabile, dunque, interrogarsi sulle conseguenze che una possibile recessione potrebbe avere sul comparto mobile. “La crescita a livello mondiale diminuisce, ma il settore della telefonia mobile non dovrebbe temere nulla – spiega Milanesi – e la ragione è semplice: il cellulare è ancora una ‘necessità’ e uno strumento di comunicazione nei Paesi Emergenti”. Ma se questo vale per gli stati asiatici e per quelli africani negli Stati Uniti cosa potrebbe succedere al settore? L’esperto di Gartner è dell’idea che spesso il consumatore faccia delle scelte irrazionali, soprattutto nella scelta del cellulare. Per questa ragione pur di avere l’ultimo modello alla moda è disposto a rinunciare ad altro. Inoltre, è da segnalare che in tanti Paesi il costo del cellulare in sé nemmeno si sente, visto che spesso è gratuito se si sottoscrive un determinato contratto.