Notizie Notizie Mondo UBS: buyback fino a $2 miliardi, conferma riacquisto azioni proprie per $1 mld nel 2024

UBS: buyback fino a $2 miliardi, conferma riacquisto azioni proprie per $1 mld nel 2024

2 Aprile 2024 10:38

UBS ha annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie per un massimo di 2 miliardi di dollari, di cui un miliardo da eseguirsi nel 2024, come dichiarato in precedenza. Il programma di buyback offre una maggior visibilità sul ritorno per gli azionisti, mentre la banca svizzera è ancora alle prese con la complessa integrazione di Credit Suisse.

UBS conferma riacquisto azioni proprie per $1 miliardo nel 2024

Da domani, 3 aprile 2024, UBS intende avviare un nuovo programma di buyback fino a 2 miliardi di dollari.

Come affermato in precedenza, la banca elvetica conferma la previsione di riacquistare nel 2024 fino a 1 miliardo di dollari delle proprie azioni. Le operazioni prenderanno il via dopo il completamento della fusione di UBS e Credit Suisse, prevista entro la fine del secondo trimestre.

L’ambizione di UBS è quella di superare, entro il 2026, i livelli di riacquisti pre-acquisizione.

I numeri del buyback 2022 di UBS

L’annuncio del nuovo piano arriva dopo la conclusione, il 28 marzo, del precedente programma di riacquisto di azioni 2022, lanciato il 31 marzo 2022.

Nel corso di quest’ultimo UBS ha riacquistato l’8,62% del capitale, sborsando oltre 5 miliardi di franchi svizzeri (5,24 miliardi di dollari), di cui 1,18 miliardi di CHF prima dell’annuncio dell’acquisizione di Credit Suisse.

In seguito all’approvazione delle autorità elvetiche, UBS ha impiegato 178.031.942 azioni (delle 298.537.950 totali riacquistate nel piano di buyback 2022) per comprare la rivale.

Cos’è il buyback e perché una società acquista azioni proprie

Il termine “buyback” indica il riacquisto di azioni proprie da parte di una società, attraverso un’offerta pubblica di acquisto o comprando titoli direttamente sul mercato. L’operazione deve essere autorizzata dagli azionisti, deve avere una durata massima di 18 mesi e non può riguardare oltre il 10% del capitale sociale.

Le aziende possono riacquistare azioni proprie per diversi motivi. Ad esempio, può essere un modo per infondere fiducia al mercato, dimostrando che la società investe su se stessa e crede che il valore intrinseco sia superiore a quello espresso dal mercato.

Inoltre, sostiene il prezzo delle azioni, creando domanda. Spesso poi le azioni riacquistate vengono annullate, riducendo il capitale sociale e determinando un apprezzamento immediato del valore di ciascuna azione. In questo senso, il buyback rappresenta un modo per distribuire valore agli azionisti, in alternativa o insieme ai dividendi.

Le azioni proprie possono anche essere utilizzate come corrispettivo (parziale o totale) nelle operazioni di fusione o acquisizione. Inoltre, vengono utilizzate nei piani di incentivazione al management e ai dipendenti. Infine, il buyback contribuisce a proteggere la società da eventuali scalate ostili.

UBS rivede l’utile 2023 dopo rettifica su Credit Suisse

La scorsa settimana UBS ha pubblicato la relazione annuale 2023, che presenta i risultati dell’ultimo esercizio e le ultime informazioni sull’attività della banca svizzera, compresa l’integrazione di Credit Suisse.

A tal proposito, UBS ha effettuato revisione delle stime sul fair value di Credit Suisse, con una rettifica di 1,2 miliardi di dollari che ha ridotto l’avviamento negativo a 27,7 miliardi di dollari.

Questo ha comportato una revisione al ribasso dell’utile netto attribuibile agli azionisti di Credit Suisse, da 29 a 27,8 miliardi di dollari (25 miliardi di franchi svizzeri). L’utile diluito per azione è sceso di 0,36 dollari, a 8,45$, mentre il coefficiente patrimoniale CET1 è passato dal 14,5% al 14,4%.

I costi di integrazione hanno portato UBS a registrare la seconda perdita trimestrale consecutiva negli ultimi tre mesi del 2023, ma l’istituto ha continuato ad evidenziare una solida performance operativa e ha aumentato il dividendo a 0,7 dollari per azione.

Il Ceo Ermotti si impegna a restare e incassa CHF 14,4 mln

L’integrazione di Credit Suisse è uno dei punti chiave su cui si sta focalizzando il Ceo di UBS, Sergio Ermotti, tornato in carica nell’aprile del 2023 dopo un primo incarico dal 2011 al 2020.

Secondo quanto si legge nella relazione annuale, Ermotti “si è impegnato a restare almeno fino al completamento dell’integrazione di Credit Suisse, se non di più”. Ricordiamo che la banca stima di concludere il processo di integrazione sostanziale entro la fine del 2026 (entro la fine del secondo trimestre di quest’anno è previsto il closing legale).

La banca ha anche reso noto che il compenso totale di Sergio Ermotti nei 9 mesi del 2023 è stato pari a 14,4 milioni di franchi svizzeri (15,9 milioni di dollari), di cui 12,3 milioni di retribuzione variabile. Il versamento totale a Ermotti supera del 14% il compenso percepito dal suo predecessore Ralph Hamers nel 2022.