Ubi Banca: acquisto good banks solo se creano valore, oggi vertice al Tesoro
Ubi Banca comprerà tre delle quattro “good banks” (Nuova Banca Marche, Popolare Etruria e CariChieti), messe in risoluzione a fine 2015, solamente se creeranno valore alla basa degli azionisti della banca lombarda. Parola di Andrea Moltrasio, presidente del Consiglio di sorveglianza di Ubi Banca, che ha sottolineato la differenza tra un salvataggio, che non rientra nella mission del gruppo guidato da Victor Massiah, e un’operazione capace di creare valore per gli azionisti.
La situazione è molto complessa perchè vede in scena diversi protagonisti: la Banca centrale europea, la Banca d’Italia e la Commissione Europea. Proprio la Bce avrebbe alzato l’asticella per dare il via libera all’operazione, ovvero un aumento di capitale da 600 milioni di euro. Una cifra ritenuta troppo elevata da Ubi Banca, già impegnata nel processo di integrazione delle banche rete. In sostanza l’istituto lombardo non esclude a priori una ricapitalizzazione, ma di un importo minore rispetto alle richieste di Francoforte.
Secondo gli analisti di Equita un aumento di capitale da 400 milioni di euro permetterebbe ad Ubi Banca di portare il CET1 all’11,4%, per poi aumentare al 12% in scia al riacquisto delle minority delle banche reti, operazione che dovrebbe avvenire nei primi sei mesi del 2017.
Nel frattempo oggi è in programma un vertice al Tesoro tra il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, i vertici i Bankitalia e i top manager delle principali banche italiane, tra cui Victor Massiah di Ubi Banca. Sulla carta la riunione non ha temi specifici, ma certamente si cercherà di trovare una soluzione per la vicenda Ubi Banca/Good Banks.