Istat: cresce il potere d’acquisto degli italiani, pressione fiscale scende al 42,3%
Scende la pressione fiscale in Italia e parallelamente aumenta il potere d’acquisto. Il rapporto trimestrale Istat su amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio evidenzia infatti come nel secondo trimestre la pressione fiscale in Italia si è attestata al 42,3%, segnando una riduzione di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Reddito disponibile aumenta dell’1,3%
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,2%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è aumentata di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, salendo al 9,6%.
A fronte di un aumento dello 0,1% del deflatore implicito dei consumi delle famiglie, il potere d’acquisto è aumentato dell’1,1%.
Migliora il deficit, avanzo primario al 4,4%
Sul fronte conti pubblici, i dati odierni dell’Istat evidenziano nel secondo trimestre 2016 come l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari allo 0,2%, in miglioramento di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2015. Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 4,4% (4,1% nel secondo trimestre del 2015). Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil del 3,1% (3% nel secondo trimestre del 2015).
La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 41,9%, è aumentata di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento è rimasto invariato al 19,2%.