Tweet Donald Trump dà colpo di grazia alla lira turca. Inutile il discorso di Erdogan
Il tweet di Donald Trump dà il colpo di grazia alla lira turca, alimentando i timori in tutto il mondo di una imminente guerra valutaria, a colpi di svalutazioni più o meno esplicite. Nel discorso di oggi tanto atteso, il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha invitato i cittadini a sostenere il valore della moneta, tartassata dalle vendite. L’appello è stato chiaro:
“Andate nelle nostre banche, e cambiate gli euro, i dollari e l’oro che nascondete sotto i vostri materassi in lire”.
Le parole di Erdogan sono cadute tuttavia nel vuoto: la lira turca, che durante la mattinata era scivolata fino a -13%, per poi limitare i danni, ha accelerato nuovamente al ribasso, fino ad ampliare le perdite a -14%.
Ha inciso il tweet shock con cui il presidente americano Donald Trump, nel bel mezzo di una crisi diplomatica esplosa tra Washington e Ankara, ha annunciato di aver dato istruzioni affinché i dazi doganali Usa imposti sull’alluminio e sull’acciaio della Turchia vengano raddoppiati, rispettivamente al 20% e al 50%. Un attacco che ben si inquadra nella guerra commerciale in corso a livello mondiale, lanciata da Trump in particolare contro la Cina: e un attacco, anche, che mette in evidenza l’esasperazione di Trump per la solidità del dollaro e che dunque inaugura anche una potenziale escalation di una guerra valutaria più o meno esplicita, magari combattuta a colpi di tweet.
I have just authorized a doubling of Tariffs on Steel and Aluminum with respect to Turkey as their currency, the Turkish Lira, slides rapidly downward against our very strong Dollar! Aluminum will now be 20% and Steel 50%. Our relations with Turkey are not good at this time!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 10, 2018
Peccato per Trump (ma anche per la Turchia) che dopo il suo tweet la lira turca crolli al nuovo minimo record, scivolando del 14% contro il dollaro a quota 6,26.
Occhio anche alle forti perdite dell’ETF che replica l’azionario del paese: l’iShares Turkey ETF riporta un tonfo del 13,8%, con una perdita che da inizio anno è pari a -42,3%.
UniCredit, che sconta in particolare le indiscrezioni riportate dal Financial Times secondo cui la Bce sarebbe preoccupata per l’esposizione delle banche europee verso la Turchia – l’FT ha fatto il suo nome insieme a quello di BBVA e BNP Paribas -, incrementa le perdite a Piazza Affari, scivolando di oltre il 4% e perdendo con decisione quota 14 euro.