Turchia: la reazione dei mercati alla nomina del genero di Erdogan
Erdogan delude i mercati e nomina il genero come ministro delle Finanze. Analisti e investitori aspettavano un nome dopo la rielezione del presidente turco lo scorso 25 giugno e si attendevano che la scelta di Erdogan ricadesse su uno tecnico, non ostile ai mercati.
Ma andando ancora una volta controcorrente il presidente turco spiazza tutti e mette alla guida del ministero più importante del paese, Berat Berat Albayr, suo genero che fino a ieri guidava il ministero dell’Energia.
Chi è il nuovo ministro dell’economia turco
Abayrak, 40 anni, molto vicino al presidente con cui condivide la teoria del complotto straniero per spiegare la grave svalutazione della lira turca, viene descritto come un giovane capace e brillante, ma su cui gravano alcuni epsodi controersi. Come quello che oggi riprota Il Soel 24 Ore e che si riferisce a novembre del 2015 uaundo nel momento pià grave dei rapporti Russia-Tiurchia, venne accusato dal Cremlino di aver partecipato al contrabbando di petrolio estratto dai jihadisti dell’Isis.
Come hanno reagito i mercati
Non appena è stata resa nota la notizia ieri sera della nomina di Albayrak, la lira turca ha accusato un brusco calo, come successo il giorno dell’insediamento di Erdogan passato alla storia come quello del calo più forte della lira turca dal tentato Colpo di stato del luglio 2016. L’indice di riferimento BIST 100 del paese è sceso dell’1,25% a mezzogiorno e i prezzi delle obbligazioni denominate in dollari turchi sono anch’essi scesi in modo generalizzato. Dall’inizio del 2018 la valuta turca è scesa del 17% a causa dei timori di un’inflazione a due cifre, di un aumento insufficiente dei tassi d’interesse e della sfiducia degli investitori nei confronti dell’indipendenza della banca centrale turca.
“Albayrak dovrà muoversi molto rapidamente per rassicurare i mercati finanziari – e dovrà inviare un segnale che ascolterà”, come ha detto Timothy Ash, senior stratega sovrana dei mercati emergenti di Bluebay Asset Management, in un post su Twitter riportato dalla Cnbc.
“La nomina del genero di Erdogan preoccuperà molti investitori e alcuni mercati, perché non si sono divertiti molto a trattare con Albayrak quando era ministro dell’energia”, come ha sottolineato Peter Westmacott, ex ambasciatore britannico in Turchia dal 2002 al 2006.
La crociata di Erdogan contro la Banca centrale turca
Con un suo uomo di fiducia all’economia, il presidente turco potrà avviare le riforme populiste annunciate durante la campagna elettorale, tra le quali una politica economica in lotta contro i tassi di interesse e contro l’indipendenza della Banca Centrale. Ieri intanto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto governativo che riduce a 4 anni il mandato del governatore della banca centrale turca e che lo priva di parola in merito alla selezione dei vice-governatori. Ma la novità più discussa riguarda la nomina affidata direttamente nelle mani del presidente Erodgan del numero uno della prinicipale banca del paese, cancellandone di fatto l’indipendenza.