Notizie Notizie Mondo TRP: Iran, opportunità e sfide dopo la fine delle sanzioni

TRP: Iran, opportunità e sfide dopo la fine delle sanzioni

18 Febbraio 2016 09:18
 
In attesa delle elezioni parlamentari del 26 febbraio (che rappresentano sempre un’incognita) gli investitori guardano all’Iran come uno degli ultimi grandi mercati di frontiera in cui investire. L’Iran è infatti la seconda economia più grande nella regione MENA (Middle East and North Africa) dopo l’Arabia Saudita, con un Pil di 406,3 miliardi di dollari nel 2014 (circa le stesse dimensioni della Tailandia), in crescita del 3% dopo due anni di recessione, spinto dalla strategia di riforme e di accordi esteri messa in atto dal governo Rouhani. E ora che le sanzioni (che duravano dal 1979) sono state rimosse la Banca Mondiale prevede che il Pil possa crescere fino al 5,8% nel 2016 e al 6,7% nel 2017. “Il governo Rouhani ha realizzato una strategia specifica per un’economia libera dalle sanzioni, per migliorare nel settore scientifico e tecnologico, per riformare alcune società statali, il comparto bancario e finanziario, e per allocare i profitti petroliferi verso priorità specifiche”, spiega Oliver Bell, gestore del fondo T. Rowe Price Frontier Markets Equity, che ha pubblicato un report sul Paese. “È importante sottolineare che in Iran si riscontra un buon livello di istruzione, una mentalità imprenditoriale e una ricchezza di risorse, a fronte di livelli bassi di flussi di liquidità a causa delle sanzioni. Una volta rimosse, ci sono molte prospettive interessanti per un investitore internazionale“, aggiunge Bell.
L’oro di Teheran
 
L’Iran è il più grande detentore al mondo di riserve combinate di petrolio e gas naturale. È il quarto paese per giacimenti di petrolio e il primo per riserve di gas naturale. L’Fmi prevede che l’Iran aumenterà la produzione globale di petrolio di 600mila barili al giorno nel 2016, in base al ritiro delle sanzioni dell’UE e delle Nazioni Unite, incrementando tale contributo fino a 1,2 milioni di barili al giorno nel medio periodo. Il che sarebbe equivalente a circa la metà della crescita globale della domanda di petrolio nel 2016. Questa spinta potrebbe essere frenata dall’eccesso di domanda che affligge le quotazioni dell’oil, ma rappresenta un’opportunità per il rinnovo delle infrastrutture del settore petrolifero e minerario. 
 
Debolezza bancaria
 
Un altro settore da rinfrescare è quello bancario che anni di sanzioni hanno reso debole. “Le banche che abbiamo incontrato sono esposte fortemente ad asset non-core di vari settori (per esempio immobiliare o azionario), probabilmente a causa delle limitate alternative di investimento dovute alle sanzioni“, commenta Bell. Comparato agli altri Mercati Emergenti e agli altri Paesi del Golfo, la penetrazione del credito si colloca su percentuali vicine ai massimi del range di oscillazione (67,2%). Tuttavia, il settore è altamente frammentato, con le cinque banche maggiori che rappresentano appena un terzo degli asset totali. “Questo mercato alquanto affollato è la ragione della profittabilità relativamente bassa, e del livello elevato di prestiti non produttivi”, aggiunge Bell.
 
Borsa in cerca di capitali
Quanto alla Borsa di Tehran (TSE) opera su due listini, con 540 società quotate sulla borsa principale, una capitalizzazione di mercato di 120 miliardi di dollari, 40 miliardi di volume di scambi giornalieri e uno sbalorditivo numero di 107 broker. Il limite giornaliero di up/down è stabilito al 5%. Gli ETF sono entrati nel mercato nel 2013 e ne sono quotati undici sul TSE. L’indice scambia a un rapporto P/E 6x (avendo toccato minimi tra i 4x e i 5x) e un rendimento da dividendo medio del 14%, ma con una partecipazione di investitori esteri trascurabile. Una grande privatizzazione guidata dal governo nel 2006 ha riportato un ampio ventaglio di imprese sul settore privato. “Il settore petrolifero e quello minerario dominano l’economia del Paese e il mercato azionario sta in tutti i modi cercando capitali e cooperazione esteri”, dice Bell. Che conclude: “Pertanto, c’è un piccolo e ricco filone da seguire nel mercato azionario“.