Trimestrali: il settore bancario inizia bene con i conti di Ubs e Deutsche Bank

La stagione delle trimestrali entra nel vivo anche in Europa con i risultati delle maggiori banche europee. E le sorprese sono state positive sia per Deutsche Bank sia per Ubs.
“Durante il terzo trimestre le condizioni dell’economia globale sono state difficoltose e l’outlook nell’ eurozona si è deteriorato – ha spiegato Josef Ackermann, numero uno di Deustche Bank – In maniera inevitabile le performance del gruppo e il prezzo dell’azione sono state negativamente condizionate. Abbiamo tuttavia beneficiato delle decisioni strategiche prese in risposta alla crisi del 2008”.
Ubs: utile trimestrale scende meno delle attese dopo frode trader
Profitti trimestrali in calo per Ubs, ma migliori delle attese nonostante la maxi truffa da parte di un trader scoperta a metà settembre. Nel penultimo trimestre dell’anno gli utili del gruppo bancario elvetico sono scesi del 39% in scia allo stallo nelle attività di trading e al rallentamento degli investimenti legati all’incertezza del clima europeo. In particolare gli utili sono scivolati a 1,02 miliardi di franchi svizzeri nei tre mesi terminati il 30 settembre (dai 1,66 miliardi dello stesso periodo del 2010). Battute le aspettative degli analisti che indicavano un risultato pari a 318 milioni di franchi. A fare ben sperare erano state le indicazioni della società a inizio ottobre che in un comunicato aveva affermato di attendersi modesti profitti nel terzo trimestre. Il fatturato di Ubs ha segnato una contrazione del 4% a 6,4 miliardi di franchi svizzeri, contro i 7,2 del periodo precedente.
Il wealth management ha riportato un aumento dell’utile ante imposte del 32% a 888 milioni, mentre il ramo investment bank ha accusato una perdita ante imposte 650 milioni, riconducibile alle condizioni di mercato e alla perdita da negoziazione per 1,8 miliardi dovuta all’operazione di negoziazione non autorizzata. I depositi dei clienti rimangono una delle principali risorse dell’istituto svizzero, con un aumento di 15 miliardi a 370 miliardi di franchi svizzeri. Di questi, i depositi provenienti dai clienti di fascia alta sono cresciuti di 7,8 miliardi.
“Stiamo finalizzando i passi indispensabili all’implementazione della strategia di una investment bank più concentrata sulla clientela, che ci consentirà di rafforzare la nostra offerta di gestione patrimoniale, di ridurre il rischio in capo all’azienda e di migliorare i rendimenti per gli azionisti”, ha commentato Sergio Ermotti, ceo del gruppo. E ha aggiunto: “Godiamo di un buon posizionamento in aree di futura crescita e gli investimenti previsti, associati alla massima attenzione all’efficienza, consolideranno ulteriormente l’azienda. Sono quindi molto ottimista sul futuro delle nostra attività”.