Banche: si fa più vicina la ricapitalizzazione. Necessari nuovi capitali per 108 mld
L’esito più importante del vertice europeo di questo fine settimana è senza dubbio la larga intesa raggiunta sulla ricapitalizzazione delle banche europee. Secondo quanto annunciato ieri dal cancelliere tedesco, Angela Merkel, e dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, i ministri delle finanze dei 27 Paesi membri avrebbero accettato questa strada che vede ulteriori stress test, requisiti più stringenti e nuovi capitali per circa 108 miliardi di euro. Il tutto nel giro di sei-nove mesi. L’obiettivo è quello di “restaurare la fiducia nel settore bancario europeo”, ha dichiarato a summit concluso, Herman Van Rompuy, il presidente del Consiglio europeo.
Il possibile piano di ricapitalizzazione
Bruxelles sarebbe pronto a chiedere agli istituti di credito europei requisiti più stringenti. Tra questi, quello di raggiungere probabilmente già entro giugno 2012, un Core tier 1 (misura della forza finanziaria di una banca) del 9 per cento. Un obiettivo ambizioso che richiederebbe capitali freschi, stimati nel summit di questi ultimi due giorni a 108 miliardi di euro. Una cifra decisamente inferiore a quella che nei giorni scorsi aveva calcolato il Fondo monetario internazionale, pari a 200 miliardi di euro. La necessità di nuove risorse verrà comunque stabilita prima da una nuova ondata di stress test. Nel caso in cui le banche non dovessero riuscire a rastrellare i capitali dal mercato, interverrà lo stato e in ultima istanza il fondo salva-Stati Efsf, sul cui utilizzo sarà deciso solo mercoledì.
La tempistica
Il piano di ricapitalizzazione degli istituti di credito europei per mettersi al riparo dalle svalutazioni dei titoli della Grecia e degli altri Paesi periferici verrà deciso in maniera definitiva mercoledì prossimo, insieme al pacchetto salva-euro. Mercoledì 26 ottobre sono stati infatti convocati in via straordinaria l’Ecofin (i ministri economici dell’area euro), il Consiglio europeo dei 27 Paesi membri e l’Eurogruppo (la riunione dei capi di stato e di governo) per definire gli interventi contro la crisi dell’Eurozona, senza più indugi o rimandi. Il ministro dell’Economia francese, Francois Baroin, si è detto “convinto” che i leader europei raggiungeranno l’accordo definitivo mercoledì. Nel suo intervento di questa mattina a radio Europe 1, il ministro ha inoltre precisato che gli istituti transalpini riusciranno a raggiungere i requisiti più stringenti senza ricorrere a fondi pubblici.
La reazione del mercato e del settore bancario
Il mercato ha valutato positivamente il summit di questo fine settimana. Le Borse europee hanno avviato gli scambi in territorio positivo con un progresso di circa mezzo punto percentuale. Bene i titoli bancari. Lo STOXX Europe 600 Banks è tra i migliori indici settoriali, con un rialzo dell’1,70 per cento. Tra i titoli, si distinguono soprattutto quelli francesi. BNP Paribas e Société Générale corrono sul paniere principale della Borsa di Parigi mostrando un guadagno di oltre 4 punti percentuali. Bene anche quelli inglesi, come Lloyds (+4%) e Royal Bank of Scotland (+3%). A Milano si mette in evidenza Banca Mps, che monta in testa al paniere del Ftse Mib con un +3,21%. La seguono Unicredit e Intesa Sanpaolo, che guadagnano circa 2 punti percentuali.