Come da attese, durante la conferenza stampa che si è tenuta nel pomeriggio, il numero uno della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha fornito i dettagli circa i provvedimenti di acquisto di titoli governativi preannunciati nella riunione del mese scorso. Trichet ha confermato che in totale i provvedimenti in questione ammonteranno a 60 miliardi di euro e si sostanzieranno per lo più nell’acquisto di covered bond. I titoli saranno acquistati sui mercati sia primario sia secondario, comprendendo i paesi di tutta l’area dell’euro, e dovranno avere almeno un rating “BBB”, mentre il programma, deciso all’unanimità dai membri del consiglio direttivo dell’Eurotower, prenderà il via a luglio di quest’anno per chiudersi esattamente un anno dopo.
Trichet si è altresì soffermato sulla decisione di mantenere i tassi di interesse Refi invariati all’1% e ha fatto sapere che “ora come ora, ossia nel giugno del 2009”, questo è il livello “appropriato”, anche se, ha specificato ancora una volta (lo aveva già fatto il mese scorso), “non è detto che sia il tetto minimo”. Ciò anche alla luce del fatto che l’attività economica, nel Vecchio continente, mostra un continuo peggioramento. Non a caso, lo stesso numero uno della Bce ha alzato il velo sulle nuove stime circa la crescita del Prodotto interno lordo (Pil), che risultano riviste al ribasso rispetto alle precedenti. In particolare, per il 2009 la crescita è ora collocata in un intervallo compreso fra il -5,1% e il -4,1%, mentre per il 2010 le prospettive appaiono migliori ma comunque non incoraggianti: la forchetta è compresa tra il -1% e il +0,4 per cento.
Trichet, infine, ha fatto sapere che nei prossimi mesi non è escluso che il tasso di inflazione passi in negativo. Nel dettaglio, le nuove stime della Bce, che risultano tagliate rispetto alle precedenti, vedono nel 2009 un tasso di crescita dei prezzi compreso tra il +0,1% e il +0,5% e per il 2001 tra lo 0,6% e l’1,4 per cento. In ogni caso Trichet ha ribadito uno dei suoi cavalli di battaglia, ossia che “le aspettative di inflazione restano bene ancorate”, naturalmente in una ottica di medio-lungo termine.