Notizie Notizie Italia Tria ‘torna’ guardiano dei conti, ma ‘nessuno venga a farci la morale’. Su QE: ‘miliardi spesi per bonus’

Tria ‘torna’ guardiano dei conti, ma ‘nessuno venga a farci la morale’. Su QE: ‘miliardi spesi per bonus’

28 Novembre 2018 13:01

Ministro Tria pro-crescita e, a chi avesse avuto il dubbio su una sua eventuale metamorfosi addirittura da guardiano dei conti italiani a sovranista pro M5S-Lega, è lui stesso a ricordare oggi la propria identità. Identità di economista che non ha alcuna intenzione di tradire le regole di bilancio Ue tanto che, stando a indiscrezioni riportate oggi dal quotidiano La Repubblica, la sua intenzione sarebbe quella di far scendere il target sul rapporto deficit-Pil dall’attuale 2,4% fino al 2%, andando ben oltre quella concessione al 2,2% che l’esecutivo giallo verde sarebbe disposta a fare (e che comunque non piace già a Bruxelles, come ha confermato il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis.

Nella sua audizione al Senato, il ministro solleva – oltre al dibattito sulla sua natura – anche un dubbio su come l’Italia abbia davvero colto l’occasione del Quantitative easing della Bce.

Ne ha davvero usufruito nel modo giusto? Viene da chiedersi. Il titolare del Tesoro qualche dubbio ce l’ha, visto che afferma che il risparmio per 35 miliardi ottenuto dall’Italia grazie al piano QE lanciato da Mario Draghi “non si è riflesso in una discesa del debito e solo parzialmente sulla spesa per interessi”.

Ovvero?

Piuttosto, per il guardiano delle finanze pubbliche italiane, i benefici del piano QE sono stati assorbiti dalla “stagione dei tanti bonus” fiscali. Praticamente, per usare le sue stesse parole, negli ultimi anni “c’è stato un aumento della spesa corrente per finanziare la stagione dei tanti bonus con oneri che continuano a pesare sul nostro bilancio”.

L’Italia ha perso un’ottima occasione per far scendere il suo debito pubblico a causa dei bonus fiscali che i precedenti governi hanno deciso di varare? E se sì, si interroga qualcuno su Twitter, perchè questi bonus sono ancora vivi e vegeti nella manovra?

Parlando al Senato, il ministro difende la manovra, lanciando anche un monito: che nessuno si azzardi a fare a questo governo la morale sulla crescita; inoltre, precisa Tria, la legge di bilancio non è né un affronto Ue né un tentativo di uscire dall’euro – quanto piuttosto un modo per dare una risposta ai problemi concreti.

Detto questo, ed è qui che il suo DNA di guardiano si esprime, il ministro tiene a precisare che è necessario che la stessa manovra tenga in considerazione sia l’incertezza economica che lo spread elevato.

E’ bene che tutti ricordino, infatti, che il non rispetto delle regole europee “rischia di vanificare la stessa politica fiscale espansiva” che questo governo ha voluto mettere a punto:

Il mancato rispetto di quelle regole, infatti, “rischia di produrre di per sè effetti negativi sulla crescita e sulla stessa politica espansiva che abbiamo deciso, facendo aumentare il costo del finanziamento del debito pubblico e in prospettiva del finanziamento dell’economia”.

Allo stesso tempo, Tria punta sulla sovranità dell’Italia laddove afferma che la bocciatura della manovra da parte della Commissione europea “apre alla prospettiva di una procedura sul debito, prospettiva che pone il governo e il Parlamento sovrano di fronte alla necessità di assumere una decisione di forte responsabilità e di attuare un’operazione verità”. Operazione verità sui conti.

A tal proposito, il ministro insiste sulla necessità di “valutare attentamente se si possano trovare spazi finanziari per un migliore equilibrio dei conti”, insomma se si possono “trovare spazi nuovi”.