Notizie Notizie Italia Tria litiga in Commissione bilancio, da Oettinger nuovo monito a Italia. Reddito cittadinanza ormai azzoppato?

Tria litiga in Commissione bilancio, da Oettinger nuovo monito a Italia. Reddito cittadinanza ormai azzoppato?

5 Dicembre 2018 08:49

Arriva il nuovo monito all’Italia del Commissario Ue Gunther Oettinger, praticamente nelle stesse ore in cui la Commissione bilancio della Camera, presieduta dall’economista Claudio Borghi, conclude i lavori sulla manovra.  La conclusione non è delle migliori, visto che in quello che è uno degli ultimi atti dei lavori, si alza la tensione tra Giovanni Tria e i gruppi dell’opposizione al governo, che vogliono chiarimenti sulla legge di bilancio.

La frase netta di Tria, che ricorda come l’intervento non sia una audizione ma una informativa e che se alle opposizioni non sta bene, il ministro possa anche decidere di alzare i tacchi e andarsene – Se non siete d’accordo, me lo dite e io, non vi offendete, me ne vado – fa salire la tensione in Commissione.

I gruppi dell’opposizione abbandonano i lavori, con qualcuno che parla anche di mortificazione del Parlamento.

Dal canto suo Tria, arrivato alla Commissione bilancio della Camera dopo essere atterrato da un aereo, lascia intendere che il governo non esclude altre misure taglia-debito nella manovra che Bruxelles attende ancora di ricevere:

“Abbiamo già apportato alcune modifiche, tra cui aumentare le previsioni da possibili dismissioni di asset al fine di dare una specie di garanzia di discesa del debito. Forse in quell’ambito è possibile fare qualcosa e si tratta di vedere qualche altra misura aggiuntiva”.

Il titolare del Tesoro blinda quota 100 e reddito di cittadinanza, come aveva fatto anche nel pomeriggio, quando aveva sottolineato che le due misure non erano in discusssione e che, piuttosto, il nodo era sui costi da definire per la loro realizzazione.

“Qualsiasi accordo (sulla manovra) – ha detto il ministro – è subordinato al fatto che non si toccano le priorità di intervento comunicate al Parlamento. L’azione deve consentire di mantenere quello che voi state discutendo”.

Eppure, circolano nuovamente indiscrezioni su come la misura del reddito di cittadinanza sia destinata a essere sfoltita. A rilanciarle, il quotidiano  Il Messaggero:

“Dopo la Lega sulle pensioni «Quota 100», anche il Movimento Cinque Stelle prova a tagliare i costi della sua proposta bandiera, il reddito di cittadinanza – si legge nell’articolo del quotidiano romano – Allo studio dei tecnici del ministero del lavoro, ci sarebbero nuovi paletti per abbassare l’impatto finanziario sui conti pubblici del sussidio” (::) e “nel complesso, grazie all’avvio ritardato (aprile-maggio), allo stop di tre mesi dell’assegno e agli altri paletti, anche sul Reddito si riuscirebbero a risparmiare circa 2 miliardi”.

Le proposte sul tavolo sono diverse. Tra queste quella che prevede che il reddito venga “corrisposto agli aventi diritto per 18 mesi. Al termine di questi verrebbe effettuata una verifica se i requisiti che hanno portato alla concessione del beneficio sussistono ancora. Questo check up comporterebbe uno stop di tre mesi all’erogazione dell’assegno che, nel caso in cui il beneficiario ne avesse ancora diritto, potrebbe essere riconfermato al massimo per altri 12 mesi”.

“Questo sistema – continua Il Messaggero – permetterebbe di ridurre l’impatto della misura di circa un miliardo di euro l’anno. Ci sarebbero altri schemi con dei tempi di stop prolungati fino a sei mesi che consentirebbero risparmi anche maggiori, ma al momento sarebbero stati scartati. Anche sui requisiti per l’accesso al sussidio il cantiere è ancora aperto. Affianco al requisito Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), fissato a 9.360 euro, verrebbe introdotto anche l’Isre, l’indicatore della situazione reddituale equivalente, che tiene conto solo dei redditi e non anche del patrimonio mobiliare e immobiliare. Nelle prime bozze era previsto anche che il Reddito sarebbe stato pagato anche ai possessori di una seconda casa del valore massimo di 30 mila euro. Si starebbe invece ragionando della possibilità di escludere coloro che sono possessori di un secondo immobile a prescindere dal valore”.

“Un minor costo, poi, ci dovrebbe essere anche per le «pensioni di cittadinanza», l’integrazione fino a 780 euro di quelle al di sotto di questa soglia. La platea degli aventi diritto sarà drasticamente ridotta grazie all’utilizzo dell’Isee. Non solo. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di escludere anche i proprietari di casa anche se hanno un assegno sociale inferiore a 780 euro. In questo modo l’esborso non supererebbe gli 800 milioni di euro”.

Intanto, il commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger, torna a bacchettare l’Italia, affermando che la manovra finanziaria italiana “è pericolosa per l’Italia e l’Eurozona”.

“Il nuovo piano dell’Italia deve rispettare le regole dell’Unione europea”, sottolinea il falco tedesco, aggiungendo che “non sarà possibile accettare una bozza di bilancio dall’Italia che violi tutti i criteri di stabilità”. La speranza è che comunque il testo arrivi a Bruxelles nella giornata di oggi.

Il nome di Oettinger è, insieme a quelli del commissario agli Affari economici Pierre Moscovici e del presidente e vicepresidente della Commissione europea, rispettivamente Jean-Claude Juncker e Valdis Dombrovskis, non è sicuramente tra i più amati dagli italiani, soprattutto a seguito di quella frase “I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto”, che ha scatenato un’ondata di polemiche nel periodo successivo alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo.

In realtà tale frase era stata frutto di un errore, avvenuto durante la pubblicazione di un post su Twitter. A postarla, era stato  il giornalista Bernd Thomas Riegert, che aveva intervistato il Commissario a Strasburgo per l’emittente Dwnews.

Il post era stato, stando a quanto aveva poi precisato  il capo della comunicazione di Deutsche Welle, Christoph Jumpelt, frutto di una sintesi tra le dichiarazioni rilasciate da Oettinger e le valutazioni personali del giornalista.

“Il nostro redattore purtroppo nel suo tweet non ha separato in modo chiaro la propria valutazione dalla citazione. Di questo ci scusiamo. Questo è stato corretto col tweet successivo”.

Il caso aveva portato lo stesso Oettinger a porgere le proprie scuse all’Italia. Nel video-verità poi diffuso, emergeva quanto il Commissario aveva davvero detto nel corso dell’intervista. Le parole, in realtà, erano state comunque molto nette nei confronti di come e di chi gli italiani, in futuro, avrebbero potuto decidere di votare.